Forza Italia non scherza e sullo Ius scholae apre un nuovo fronte nella maggioranza di centrodestra. «Noi abbiamo depositato la nostra legge. Certamente votiamo a favore della nostra legge. Quindi per farla passare occorre che la votino altri».
Così il portavoce di FI Raffaele Nevi ipotizzando che ai no annunciati dalla Lega soprattutto, ma anche di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia si sostituiscano consensi da parte di altri partiti, ovviamente di minoranza: «se passa, passa con chi la vota. Noi la votiamo».
Le rassicurazioni
Anche se, poche ore dopo la dichiarazione di Nevi, è lo stesso segretario nazionale e ministro degli Esteri, oltreché vicepremier Antonio Tajani , ad attenuare le asperità: «anche la Lega ha presentato la proposta del terzo mandato per i presidenti di regione e noi non eravamo d’accordo, ma mica è caduto il governo. Non siamo un partito unico», afferma Tajani prima di ricordare che «nel programma di governo al punto sei si parla di integrazione economica e sociale dei migranti regolari». Dove uno dei due vice di Giorgia Meloni non è d’accordo, invece, è sulla proposta del Pd che a differenza dell’iniziativa dei berluscones, prevede che venga concessa la cittadinanza dopo cinque anni di scuola: «noi abbiamo presentato una proposta di legge che abbiano denominato Ius Italiae ed è composta di due parti, uno è il cosiddetto ius scholae, l’altro è il cosiddetto ius sanguinis, che è già stato approvato perché il governo ha fatto proprio la nostra proposta, ora rimane lo ius scholae – precisa ancora Tajani – su cui non siamo disposti a trattare nulla, neanche lo sconto di un mese sui dieci anni di studio, devono essere due cicli scolastici, la scuola dell’obbligo, come tutti i cittadini italiani».
Le opposizioni
Un tema, quello della cittadinanza da concedere agli stranieri che, però, oltre a creare fibrillazioni nel centrodestra alimenta non poco il dibattito politico tra maggioranza e opposizioni con queste ultime che “sfidano Forza Italia”.
Se non è solo «una chiacchiera estiva per alimentare le cronache – afferma il leader del Movimento 5Stelle, Giuseppe Conte – facciamolo subito. Noi non aspettiamo altro». Anche dal Pd arriva l’invito ad aprire «il confronto nelle sede istituzionali», sottolinea la capogruppo in commissione affari costituzionali Simona Bonafè che chiede «di calendarizzare la proposta in Parlamento dove già c’è una nostra legge depositata». Mentre Matteo Renzi, invita «Tajani a non temere la premier Meloni», durante un botta e risposta in Senato nel corso del question time. Così come, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, leader di Alleanza verdi e sinistra, annotano che «anche un anno fa Tajani avanzò la proposta di aprire una discussione in Parlamento sullo Ius Scholae. Tuttavia, di fronte ai ripetuti no della Lega e di Fratelli d’Italia, si ritirò rapidamente, trasformando l’iniziativa in un generico dibattito estivo. Se questa volta ci sarà una proposta di legge concreta, Avs è pronta a confrontarsi nel merito».