«Condivido in linea di massima il principio ma onestamente ho dei dubbi sulla priorità. Non mi sembra una necessità tra le prime per gli italiani. Tempi e modi mi vedono un po’ scettico». Così l’amministratore delegato di Mediaset e figlio del fondatore di Forza Italia, Pier Silvio Berlusconi, in riferimento all’apertura dell’attuale leader del partito, il vice ministro Antonio Tajani, sullo ius scholae.
«Mi spiace per Tajani ma sono più contro che a favore, perché non è il momento», ha sottolineato Berlusconi, chiarendo che «è falso che Tajani porta avanti lo ius scholae seguendo le indicazioni mie o di Marina. La proposta di legge può essere migliorata, ma non è mal formulata perché difende i diritti delle persone che vanno sempre difesi», ha spiegato.
«Io e Marina d’accordo al 99%»
Per quanto riguarda il rapporto con la sorella Marina, nel corso della presentazione dei palinsesti Mediaset che si è svolta ieri, Pier Silvio Berlusconi ha raccontato che «siamo d’accordo al 99%, lei è un filino più progressista. Ma libertà e diritti prima di tutto», ha aggiunto.
Parlando del partito, Berlusconi ha detto che «Forza Italia deve essere una forza liberale e moderata, che guarda al centro destra. Ma con una spinta progressista. È ora di avere tanti ottimi senatori e un pensiero nuovo, che non vuol dire avere gente più giovane».
Ius scholae, Tajani: «Mai detto che sia una priorità»
Non si è fatta attendere la risposta di Tajani che, riprendendo le parole di Pier Silvio Berlusconi, ha affermato che «ho detto sempre che non è una priorità, che c’è una nostra proposta di legge, che si chiama ius Italiae, che punta a far sì che chi studia in Italia dopo dieci anni possa chiedere di diventare cittadino italiano».
A margine dell’Assemblea nazionale dell’Anbi, il ministro degli Esteri ha spiegato che «cercherò di spiegare a tutti i contenuti della nostra proposta, che non è una proposta lassista. Ho sempre detto che la nostra priorità si chiama riforma della giustizia, riduzione della pressione fiscale e tutela della salute del cittadino – ha aggiunto -. Non ho mai detto che era una priorità, ho detto qual è soltanto la nostra posizione. Da questo punto di vista siamo in perfetta sintonia. Andremo avanti nel sostenere e difendere le nostre idee. Certamente non sono altri partiti che decidono quando, come e dove parlare. Abbiamo le nostre idee, ho le mie idee, ne sono convinto, non le cambio e sono pronto a spiegarle nel modo migliore a tutti per far capire quanto la nostra proposta sia una proposta che punta a concedere la cittadinanza in maniera seria e forse più severa di come viene concessa oggi», ha concluso.