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Italiani popolo di inventori, mai così tanti brevetti: in un anno depositate oltre 5mila domande

L’Italia popolo di inventori, è il caso di dire, in fondo il primo brevetto è nato qui (per la precisione a Sibari) e la fantasia, la creatività cresce sempre di più. Solo nel 2023 le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un totale di 5.053 domande di brevetto presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo), registrando il numero più alto di sempre per il Paese. È questo uno dei dati principali emersi all’Epo Patent Index 2023.

Si tratta di un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente, superiore al +1,4% della media europea. Un trend di crescita positivo, le domande di brevetto dall’Italia sono cresciute del 38% rispetto a 10 anni fa e del 15% rispetto a 5 anni fa.

Poche le donne

Tra tutte le domande di brevetto depositate lo scorso anno e provenienti dall’Italia, il 23% vedeva almeno una donna nel ruolo di inventrice. Poco a dire il vero se confrontati ai paesi europei. Questo dato infatti colloca l’Italia al di sotto della media dei 39 Stati membri dell’Epo (27%) e notevolmente indietro rispetto ai singoli maggiori Paesi europei depositari di brevetti (con oltre 2.000 domande di brevetto all’anno) tra i quali troviamo la Spagna (46%), la Francia (33%) e il Belgio (32%).

I settori

I tre settori tecnologici che hanno totalizzato la maggior parte di domande di brevetto dall’Italia sono l’handling, che comprende anche le tecnologie di imballaggio (+14,6% rispetto al 2022), il settore dei trasporti (+13,5%) e le tecnologie mediche (+8,2%). Tra i primi cinque settori italiani, quello che ha riscontrato la crescita più forte di domande di brevetto nel 2023 è stato il settore dei Macchinari elettrici, apparati e energia (+15% rispetto al 2022) nel quale vengono depositate molte invenzioni relative alle tecnologie per l’energia pulita.

Il primo brevetto? In Italia

In fondo il brevetto nasce come soluzione di un problema tecnico. La prima registrazione risale al 1421 e riguarda l’arte: a quel tempo l’architetto Filippo Brunelleschi ricevette il brevetto per 3 anni per l’invenzione di una chiatta, chiamata Badalone, con mezzi di sollevamento, che trasportava marmo lungo l’Arno per la costruzione del duomo di Firenze.

La storia di Filarco

Ma il concetto di brevetto, ovvero qualcosa di inventato che diffuso ad altri possa dare beneficio all’inventore, risale addirittura alla Magna Grecia, quando a Sibari nel VII secolo a.C. lo storico Filarco scriveva che fu concesso un monopolio di 12 mesi per una pietanza originale affinché “a chi per primo l’abbia inventata sia riservato trarne profitto durante il suddetto periodo”.

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