Riprende a correre l’inflazione: secondo le stime preliminari diffuse nella giornata di ieri dall’Istat, nel corso del mese di febbraio appena concluso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su gennaio e dell’1,7% su febbraio 2024, dal +1,5% del mese precedente. Cattive notizie anche per la Puglia dove la variazione percentuale tendenziale dell’indice, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, è pari a +1,6% La variazione congiunturale è invece del +0,7%. Nel capoluogo della regione, Bari, l’inflazione è pari al +1,2% che si traduce in un aumento della spesa annua per famiglia di 236 euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I costi dell’energia
Una dinamica dovuta principalmente all’accelerazione subita dai prezzi nel settore energetico, che ha visto un’inversione di tendenza dopo la flessione registrata a gennaio. In particolare, la componente dei beni energetici ha registrato un incremento, passando da -0,7% a +0,6%, con un impatto rilevante della parte regolamentata dei costi, che è aumentata significativamente (+31,5% rispetto al +27,5% di gennaio). Nel dettaglio il cosiddetto “gas di città e il gas naturale” nel mercato tutelato hanno visto un aumento significativo (+28,8%), mentre i prezzi dell’energia elettrica nel mercato tutelato sono rimasti stabili, segnando comunque un incremento più contenuto (+21,6%). In contrasto, la componente non regolamentata, ossia quella dei prezzi dell’energia nel mercato libero, ha mostrato invece una flessione, risalendo -3% a -1,9% annuale.
Il carrello della spesa
Anche nel settore alimentare si registra un aumento, con i prezzi che hanno accelerato il loro ritmo tendenziale (+2,5% rispetto al +1,9% di gennaio), particolarmente per gli alimenti lavorati (+2,2%) e non lavorati (+2,9%). Secondo l’analisi dell’Unione nazionale dei consumatori, «se l’inflazione è pari a +1,7% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 589 euro su base annua. È grave poi che ben 238 euro in più se ne vadano solo per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche e addirittura 257 per il carrello della spesa. Una vera e propria stangata. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 538 euro, 210 euro sono soltanto per cibo e bevande, 231 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia, mangiare e bere ora costa 164 euro in più». Un altro fattore di crescita riguarda i tabacchi, dove l’aumento delle accise ha portato a un incremento dei prezzi delle sigarette (+4,9%). Nel complesso, l’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e alimentari, si è mantenuta invece stabile a +1,8%.