In Israele è in corso una delle giornate di protesta più imponenti dall’inizio della guerra a Gaza. Un milione di cittadini è atteso nelle piazze per lo sciopero generale nazionale, convocato dal Forum delle famiglie degli ostaggi per chiedere un accordo immediato con Hamas. A Tel Aviv, nella centrale piazza degli Ostaggi, si sono radunati decine di migliaia di manifestanti fin dall’alba, bloccando autostrade e strade principali. Gli arresti sono già oltre 38. In piazza è comparsa anche l’attrice Gal Gadot, che ha incontrato i parenti dei prigionieri e ribadito il suo sostegno alla loro causa.

La mobilitazione arriva mentre il conflitto segna nuove vittime. Un raid israeliano ha colpito l’ospedale Al Ahli di Gaza City, uccidendo almeno 7 persone, mentre il bilancio complessivo della giornata, secondo fonti locali, supera i 29 morti. Le organizzazioni umanitarie denunciano una crisi sempre più grave: 7 persone, tra cui due bambini, sono decedute nelle ultime 24 ore per fame e malnutrizione, portando il totale delle vittime della carestia a oltre 250.

Sul piano politico, il premier Benjamin Netanyahu ribadisce la linea dura: «Accordo solo con il rilascio di tutti gli ostaggi e con il disarmo di Hamas». Per il capo di stato maggiore Eyal Zamir, è «prossima» una nuova fase dell’operazione militare, mirata alla conquista di Gaza City. Hamas denuncia il piano israeliano di trasferire la popolazione verso il sud della Striscia come «una nuova ondata di genocidio e sfollamento».

Intanto le famiglie degli ostaggi accusano il governo di inganni e ritardi: «Da 22 mesi i nostri cari languono a Gaza, riportateli a casa ora», affermano in una nota. Lo scontro politico si allarga: l’opposizione con Yair Lapid e Benny Gantz sostiene lo sciopero, mentre i ministri dell’ultraydestra accusano i manifestanti di «rafforzare Hamas».

La giornata segna così un nuovo punto di rottura: Israele appare diviso tra chi chiede la prosecuzione della guerra e chi invoca la pace in cambio della liberazione degli ostaggi, mentre a Gaza la popolazione continua a pagare il prezzo più alto.