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Israele-Libano, entrato in vigore il cessate il fuoco

Il cessate il fuoco tra Libano e Israele è entrato in vigore alle 3 di questa notte, tra martedì e mercoledì. Le forze israeliane non si ritireranno immediatamente dal sud del Libano in base all’accordo, ma lo faranno entro 60 giorni. Lo ha riferito un alto funzionario dell’Amministrazione Usa, parlando con un gruppo ristretto di giornalisti. “Non si ritireranno, ma inizierà un…
Foto di LaPresse

Il cessate il fuoco tra Libano e Israele è entrato in vigore alle 3 di questa notte, tra martedì e mercoledì. Le forze israeliane non si ritireranno immediatamente dal sud del Libano in base all’accordo, ma lo faranno entro 60 giorni.

Lo ha riferito un alto funzionario dell’Amministrazione Usa, parlando con un gruppo ristretto di giornalisti. “Non si ritireranno, ma inizierà un periodo di 60 giorni in cui le forze militari e di sicurezza libanesi inizieranno il loro dispiegamento verso sud. Questo è un processo che non può avvenire durante la notte o in diversi giorni, e quindi c’è questo periodo per impedire che si formino vuoti, in cui, mentre l’esercito libanese si schiera e raggiunge il sud, l’esercito israeliano si ritirerà”, ha detto il funzionario. 

L’entrata in vigore del cessate il fuoco

Non ci sono state segnalazioni immediate di presunte violazioni della tregua e a Beirut ci sono stati segni di festeggiamento. Un portavoce militare israeliano, in un post in lingua araba pubblicato nella prima mezz’ora del cessate il fuoco, ha avvertito i residenti evacuati dal sud del Libano di non tornare a casa, affermando che l’esercito rimane per ora ancora schierato lì.

Il cessate il fuoco prevede un’interruzione iniziale dei combattimenti di due mesi e richiede che Hezbollah ponga fine alla sua presenza armata nel sud del Libano, mentre le truppe israeliane devono tornare sul loro lato del confine. Migliaia di truppe libanesi e di forze di pace dell’Onu, le truppe Unifil, si dispiegheranno nel sud del Paese e un gruppo internazionale guidato dagli Stati Uniti controllerà il rispetto dei confini.

Nella notte nuovi attacchi a Beirut

L’esercito israeliano ha nuovamente minacciato di colpire diversi obiettivi nel centro e nel sud di Beirut, intimando ai residenti delle zone limitrofe di evacuare poche ore prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco. Il portavoce israeliano di lingua araba, Avichay Adraee, ha pubblicato su X una mappa che mostra diversi edifici nel sobborgo meridionale di Beirut, Ghobeiry, che ha identificato come obiettivi.

Hezbollah ha attaccato i capi dell’aeronautica israeliana

Hezbollah ha comunicato di aver condotto un attacco con droni contro la residenza del capo dell’aeronautica militare israeliana a Tel Aviv. “Uno degli obiettivi militari sensibili presi di mira era la residenza del maggiore generale Tomar Bar, con uno squadrone di droni subacquei di qualità. L’operazione ha raggiunto i suoi obiettivi con precisione”. Lo ha affermato l’organizzazione libanese su Telegram.

In seguito Hezbollah ha affermato che l’attacco aveva colpito “obiettivi militari sensibili nella città di Tel Aviv e nei suoi sobborghi”, senza fornire ulteriori dettagli.

Iran accoglie con favore cessate il fuoco in Libano

L’Iran ha accolto con favore il cessate il fuoco tra Israele e gli Hezbollah in Libano. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha elogiato il cessate il fuoco in una nota pubblicata questa mattina in cui ha affermato di volere una tregua anche nella guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e ha chiesto che la Corte penale internazionale giudichi i “criminali del regime di occupazione”, riferendosi a Israele. 

L’Iran attiverà migliaia di ‘centrifughe nucleari’

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha annunciato che l’Iran attiverà diverse migliaia di centrifughe avanzate prodotte internamente come risposta alla recente risoluzione dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite (Aiea) contro l’Iran, sostenuta dall’Occidente. Lo riportano i media iraniani. Le centrifughe sono le macchine che servono per l’arricchimento dell’uranio al fine di creare armi atomiche. Il nome ‘centrifuga’ deriva proprio dal meccanismo utilizzato per isolare l’uranio 235 che può essere poi utilizzato per le armi nucleari. 

Di LaPresse

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