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Israele ferma la Flotilla: italiani espulsi, proteste e scioperi in Italia ed Europa

La Global Sumud Flotilla, partita con 47 imbarcazioni per rompere l’assedio di Gaza, è stata intercettata in mare dalle forze navali israeliane. Secondo fonti militari, circa quaranta barche sono state bloccate e gli attivisti a bordo – tra cui una trentina di italiani, fra parlamentari, eurodeputati, giornalisti e membri di ong – sono stati trasferiti in Israele, dove verranno espulsi nei prossimi giorni. Restano in navigazione poche navi, monitorate a distanza, mentre la Freedom Flotilla Coalition annuncia nuove partenze.

Sul terreno, intanto, continuano i bombardamenti: la notte scorsa almeno undici palestinesi, tra cui un bambino, sono rimasti uccisi nei raid sull’enclave.

L’intercettazione ha scatenato una raffica di reazioni diplomatiche. La Spagna ha convocato l’ambasciatore israeliano, parlando di «solidarietà da applaudire. Libertà per la Flotilla, la solidarietà non è un crimine, l’Ue protegga gli attivisti saranno i messaggi principali della protesta», ha fatto sapere l’eurodeputato spagnolo dei Verdi Jaume Asens Llodrà, il primo a convocare i colleghi via mail.

Eurodeputati e dipendenti del Parlamento Ue hanno indetto una protesta alle 10:30 all’esterno della sede a Bruxelles, in solidarietà con gli attivisti della Flotilla arrestati, tra cui l’eurodeputata dem Annalisa Corrado e quella dei Verdi Benedetta Scuderi. Tra gli italiani, saranno presenti anche eurodeputati e staff del M5S, di Avs e del Pd, secondo quanto riferito dalle delegazioni. Irlanda e Norvegia denunciano un’operazione «illegittima», mentre Turchia, Iran e Malaysia accusano Israele di «terrorismo».

Flotilla, gli italiani fermati

Secondo Rai News 24 Alle 8 di questa mattina erano 21 le imbarcazioni della Flotilla fermate e 23 quelle che continuano la navigazione verso Gaza. In base alle informazioni disponibili sul sito dell’organizzazione, ecco chi sono alcuni degli italiani fermati dalle forze israeliane e su quali barche si trovavano.

  • ALL IN – Pietro Queirolo Palmas, Antonio La Piccirella e Simone Zambrin
  • AURORA – Federico Frasca, Gonzalo Di Pretoro, Irene Soldati, Marco Orefice e Sara Masi
  • HIO – Lorenzo D’Agostino
  • JANNOT III – Andrea Sebastiano Tribulato
  • KARMA – Annalisa Corrado (eurodeputata Pd), Arturo Scotto (deputato del Pd), Margherita Cioppi, Michele Saponara, Paolo Romano, Saverio Tommasi e Romano Notarianni
  • MORGANA – Barbara Schiavulli, Benedetta Scuderi (europarlamentare Europa Verde), Carlo Alberto Biasoli e Jose Nivoi
  • OTARIA – Adriano Veneziani, Alessandro Mantovani, Cesare Tofani, Dario Crippa, Giorgio Patti e Manuel Pietrangeli
  • SEULLE – Fabrizio De Luca, Paolo De Montis, Ruggero Zeni e Silvia Severini
  • SIRIUS – Nicolas Calabrese

In Italia la vicenda accende il dibattito politico

Giorgia Meloni critica l’iniziativa, accusandola di mettere a rischio cittadini senza benefici per i palestinesi, ma rivendica l’impegno del governo negli aiuti a Gaza. Diversa la posizione del ministro degli Esteri Antonio Tajani che condanna l’eccesso della reazione israeliana, apre a possibili sanzioni e al riconoscimento dello Stato di Palestina, purché Hamas resti esclusa.

La protesta dilaga nelle piazze e nelle università

A Roma diecimila persone hanno sfilato da Termini a San Silvestro, tra slogan contro il governo e Israele. Occupazioni si registrano a Milano, Bologna, Torino, Pisa e Napoli, con blocchi ferroviari, portuali e irruzioni nelle università. A Bari gli studenti hanno fatto irruzione in alcune aule e fermato le lezioni per chiedere ai professori di unirsi a loro nella protesta e per chiedere a al rettore Bellotti di prendere «posizione affinché Israele vada fuori dall’Università».

La CGIL e l’USB hanno proclamato per domani uno sciopero generale, definendo «inaccettabile» la condotta israeliana.

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