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Iran-Israele, pioggia di missili e raid su ospedali: rischio escalation con USA e Russia in allerta

Si intensificano gli scontri tra Iran e Israele. Colpiti ospedali e obiettivi strategici. Cresce il rischio di un conflitto regionale in Medio Oriente, con USA e Russia in stato di massima allerta. In questo scenario senza precedenti, le forze iraniane hanno lanciato circa 30 missili balistici su Israele, colpendo aree civili e ospedali come il Soroka Medical Center a Be’er Sheva, mentre quelle israeliane ha risposto colpendo 25 obiettivi in Iran, tra cui i siti nucleari di Arak e Natanz.

Gli attacchi reciproci hanno colpito obiettivi sensibili, oltre agli ospedali anche siti nucleari e infrastrutture militari. Sotto attacco anche Tel Aviv e Gerusalemme. Segnalate esplosioni, sirene d’allarme e feriti in varie città israeliane tra cui Holon, Ramat Gan e Gush Dan. Con un coinvolgimento diretto o indiretto in questo tragico scenario di guerra ci sarebbero gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.

L’attacco iraniano all’ospedale Soroka è stato definito da Israele come «deliberato e criminale» con 65 feriti in Israele. Invece sarebbero 639 i morti e 1.329 feriti in Iran, secondo attivisti, con danni gravi a infrastrutture civili. L’attacco israeliano ai siti nucleari iraniani mirati alla produzione di plutonio e sviluppo di armi nucleari, rappresenta una svolta strategica anche se l’Iran smentisce l’accusa della costruzione di una bomba. L’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica, conferma di non aver mai detto che l’Iran stia costruendo armi atomiche.

Intanto Trump avrebbe approvato piani di guerra. Bombardieri americani sono stati dispiegati nel Golfo e secondo Israele sono pronti ad attaccare. E dalla Russia, pur mantenendo relazioni con entrambi i paesi, Peskov avverte che un intervento americano porterebbe a una «terribile spirale di escalation». Hezbollah definisce «sconsiderate» le minacce a Khamenei e l’Iran minaccia «gravi conseguenze» in caso di intervento statunitense. Cina e Giappone chiedono la de-escalation e condannano l’uso della forza.

Quello in atto è un conflitto regionale che rischia di diventare globale. In Iran non ci sarebbe più connessione, la Repubblica islamica avrebbe bloccato l’accesso per limitare la diffusione delle informazioni e difendersi da attacchi cyber israeliani. Per il momento dopo l’attacco al Soroka Medical Center, si sospetta una fuoriuscita di sostanze tossiche. L’ospedale è stato evacuato, e i pazienti trasferiti altrove.

Le componenti nucleari, il coinvolgimento degli USA, le minacce reciproche e l’attacco a infrastrutture civili come ospedali e centri di comando, indicano un potenziale punto di non ritorno. Le parole del Cremlino sulla spirale di escalation non sono retoriche: il rischio di una guerra aperta regionale, con risonanza globale, è concreto.

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