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Intesa Sanpaolo e Confindustria, accordo da 40 miliardi di euro per le imprese del Sud

Un’intesa strategica per il rilancio dell’economia. L’accordo, promosso dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dal CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, prevede uno stanziamento di 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 40 miliardi destinati esclusivamente alle aziende del Mezzogiorno. L’obiettivo principale è quello di potenziare il sistema produttivo nazionale e cogliere…

Un’intesa strategica per il rilancio dell’economia. L’accordo, promosso dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dal CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, prevede uno stanziamento di 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 40 miliardi destinati esclusivamente alle aziende del Mezzogiorno. L’obiettivo principale è quello di potenziare il sistema produttivo nazionale e cogliere le opportunità offerte dalla Transizione 5.0 e dall’intelligenza artificiale, integrando le risorse già previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il sostegno

Alla base del programma c’è il sostegno alle imprese del Sud con particolare attenzione alla Zona economica speciale unica del Mezzogiorno, un’opportunità chiave per rafforzare la competitività del territorio attraverso agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative. A questo, si aggiungono gli investimenti in settori ad alta tecnologia come aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita, per favorire la crescita di nuovi modelli produttivi avanzati e l’accelerazione della transizione sostenibile, promuovendo l’equilibrio energetico e investendo in economia circolare e fonti energetiche rinnovabili.

Le startup

Nella stessa direzione vanno gli incentivi alla ricerca e all’innovazione, con il supporto alla nascita di startup e imprese ad alto contenuto tecnologico attraverso finanziamenti e servizi dedicati. «Con 40 miliardi di euro a disposizione – dice Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei territori di Intesa Sanpaolo – intendiamo accelerare gli investimenti e la crescita economica dell’area, puntando sulla Zes Unica per favorire semplificazione amministrativa e vantaggi fiscali». Anche il presidente di Confindustria evidenzia il ruolo centrale del Sud nello sviluppo del Paese: «Il Mezzogiorno è un pilastro strategico per la crescita dell’Italia e dell’industria europea. Con questo accordo rafforziamo gli strumenti a disposizione delle imprese meridionali, puntando su investimenti e credito per agganciare il Sud alle grandi trasformazioni economiche in atto».

Il quadro

L’analisi di Confindustria e SRM sull’economia meridionale evidenzia un quadro congiunturale in evoluzione. Nonostante un lieve calo dell’indice sintetico dell’economia meridionale nel 2024 (541,3 punti, con un divario di 48,1 punti rispetto al Centro-Nord), il differenziale tra le due macroaree si sta riducendo. L’export meridionale, sebbene in calo per alcuni comparti strategici, supera i livelli del 2019 (+36 punti) e ha raggiunto quasi 65 miliardi di euro nel 2024. Un dato particolarmente significativo riguarda l’occupazione: il Mezzogiorno concentra il 27% di quella nazionale e ha registrato una crescita del +2,2% nel 2024.

Un altro segnale positivo arriva dal credito d’imposta per la ZES Unica. Nel 2024 sono pervenute 7.000 domande per un totale di 2,5 miliardi di euro di incentivi erogati, con un importo medio di 370.000 euro per impresa.

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