«Mia madre è molto stanca, essendo una persona di 94 anni. Sicuramente è amareggiata, ma non si fa intimidire. Aveva già deciso di ridurre gli impegni alla celebrazione al Quirinale per il Giorno della Memoria, che quest’anno sarà il 28 gennaio, perché il 27 il presidente Mattarella è in visita ad Auschwitz».
Lo dice il figlio della senatrice a vita Liliana Segre, l’avvocato Luciano Belli Paci, in merito alla valanga di insulti social ai cinema che stanno proiettando il documentario “Liliana” sulla vita della madre, sopravvissuta ai campi di sterminio.
«Già da un paio di anni abbiamo presentato querele per i casi più eclatanti. Qui è più complicato, perché i numeri sono tali che è anche di difficile gestione. Il documentario è distribuito in tutta Italia, ci sono decine di pagine di cinema che lo stanno pubblicizzando sui loro social e su ciascuna di queste pagine sono centinaia i commenti.
Valuteremo per i casi peggiori e più pesanti, con il nostro penalista, le iniziative da prendere».