L’Italia si prepara a una stagione influenzale che si preannuncia particolarmente aggressiva. Gli esperti segnalano che i primi casi sono in aumento, con uno scenario simile a quanto osservato in Giappone e in Australia.
Il freddo è considerato il principale fattore scatenante: secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, le temperature sotto lo zero per più giorni consecutivi e umidità elevata favoriscono la diffusione del virus. Gli sbalzi termici previsti, con minime intorno ai 4°C e massime sui 13-14°C nelle zone più fredde, potrebbero incrementare il rischio di contagi.
Ottobre ha segnato anche l’avvio della campagna vaccinale 2025-2026. La vaccinazione resta il metodo più sicuro per proteggersi dall’influenza, ridurre ospedalizzazioni e decessi, limitare la trasmissione del virus ai più vulnerabili e contenere i costi sanitari. L’obiettivo è raggiungere almeno il 75% di copertura tra gli over 65, dopo che nella stagione scorsa solo circa la metà si è vaccinata.
Lo scorso inverno 16 milioni di italiani sono stati colpiti da virus influenzali, con 600 casi severi e 134 decessi. L’allerta degli specialisti cresce anche per la pressione che i nuovi contagi potrebbero esercitare su ospedali e pronto soccorso. In questo contesto, il rispetto delle misure di prevenzione, il ricorso al vaccino e l’attenzione agli sbalzi termici diventano strumenti fondamentali per affrontare una stagione che rischia di segnare un nuovo record di casi.