L’inflazione scende in Italia, ma gli italiani continuano a fare i conti con un carrello della spesa sempre più caro. A maggio, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice generale dei prezzi al consumo è diminuito all’1,7%, trascinato al ribasso soprattutto dai costi energetici, segnando un passo ulteriore verso la stabilizzazione dei prezzi. Un dato incoraggiante che mette l’Italia in linea con la Spagna, dove l’inflazione si è attestata all’1,9%, e che potrebbe influenzare le scelte della Banca centrale europea in vista della riunione del 5 giugno, quando si discuterà un possibile taglio dei tassi. Ma a raffreddare le aspettative ci pensa la Germania: qui l’inflazione è rimasta stabile al 2,1%, alimentando le perplessità di chi, tra i banchieri centrali, vorrebbe muoversi con maggiore cautela. Eppure, a fronte di un’inflazione ufficiale in calo, i prezzi dei beni di prima necessità continuano a salire. Il cosiddetto “carrello della spesa” – che comprende alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona – ha registrato un’inflazione al 3,1%, in aumento rispetto al 2,6% di aprile.
L’allarme
«Il calo dell’inflazione generale non porta alcun vantaggio alle famiglie», denuncia l’Unione nazionale consumatori. I prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono aumentate del 3,6%, con un rincaro mensile dello 0,8% che colpisce direttamente i bilanci domestici. «Sono spese obbligate, che mandano in tilt i conti delle famiglie», prosegue l’associazione. Non va meglio sul fronte delle vacanze. Secondo il Codacons, l’estate 2024 sarà tra le più care degli ultimi anni: i voli nazionali sono rincarati del 30,8% rispetto al 2023, i traghetti del 9,7%, mentre i servizi ricreativi e sportivi segnano un +8,3%. Salgono anche i pacchetti vacanza (+7,2%) e i costi per alberghi e strutture ricettive (+3,2% e +4,5% rispettivamente). Un aumento generalizzato che rischia di penalizzare le famiglie con minori disponibilità economiche.
Le reazioni
Non mancano le reazioni politiche. Stefano Patuanelli (M5S) parla ironicamente di «prestiti per fare la spesa», mentre Alleanza Verdi-Sinistra attacca frontalmente il governo: «Nell’era Meloni il costo della vita cresce, mentre i salari restano fermi». Italia Viva sottolinea come «milioni di famiglie facciano fatica a soddisfare un bisogno primario come l’alimentazione, mentre le bollette restano altissime».
Sul contesto economico pesano anche le incognite internazionali, a partire dalla volatilità legata alle politiche commerciali degli Stati Uniti. Ma nonostante tutto, l’economia italiana mostra segnali di resilienza. Nel primo trimestre 2024, il Pil è cresciuto dello 0,3%, in linea con la media dell’Eurozona, poco sotto la Germania (+0,4%) ma sopra la Francia (+0,1%). Su base annua, la crescita è stata dello 0,7%, una revisione al rialzo rispetto al +0,6% stimato in precedenza dall’Istat. La crescita acquisita per il 2024 è ora dello 0,5%, a un passo dalle stime del governo fissate al +0,6%. Confcommercio parla di una traiettoria compatibile con un obiettivo dello 0,8% nel 2025, ma la sfida sarà sostenere la domanda interna senza perdere il controllo dell’inflazione.
