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Indagini chiuse per l’omicidio Vassallo, il sindaco scoprì un traffico di droga a Pollica: in 8 nei guai

Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati per l'Omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno, ucciso il 5 settembre 2010. Sono otto le persone coinvolte a vario titolo, tra loro spicca il tenente colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, arrestato a novembre scorso insieme all'ex brigadiere Lazzaro Cioffi, a…

Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati per l’Omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno, ucciso il 5 settembre 2010. Sono otto le persone coinvolte a vario titolo, tra loro spicca il tenente colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, arrestato a novembre scorso insieme all’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, a Romolo Ridosso, ritenuto esponente del clan camorristico Loreto-Ridosso ed ex collaboratore di giustizia, e l’imprenditore Giuseppe Cipriano.

La Procura di Salerno, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli, ha chiuso le indagini e chiederà il rinvio a giudizio per i quattro arrestati nell’operazione di novembre e, probabilmente, anche per altri quattro indagati.

Secondo la ricostruzione della Procura salernitana, impegnata in lunghe e complicate indagini, il “sindaco pescatore” di Pollica è stato ucciso perché aveva scoperto un traffico di stupefacenti nel suo comune, che aveva intenzione di denunciare ai carabinieri, e che sarebbe stato gestito da Cagnazzo, Cioffi, Cipriano e altri quattro indagati.

Per impedire che Vassallo denunciasse il tutto, sempre secondo quanto ricostruito dagli investigatori e condiviso dal gip del Tribunale di Salerno che a novembre ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, i quattro indagati avrebbero deciso di uccidere il sindaco di Pollica, vittima di un agguato a colpi di arma da fuoco. Inoltre Cagnazzo avrebbe depistato le indagini condotte dalla Procura di Salerno, indirizzandole fin dalle prime fasi su un sospettato, Bruno Humberto Damiani detto “il brasiliano”, indicato come persona che aveva avuto un alterco con Vassallo per motivi legati allo spaccio di stupefacenti cui era dedito.

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