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Inchiesta sulle cyber-spie, il poliziotto brindisino ammette: «Accessi chiesti dal mio ex capo»

Marco Malerba, poliziotto brindisino in servizio nel commissariato di Rho Pero nel Milanese, ha risposto alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia seguito alla sospensione disposta dal giudice nell'ambito dell'inchiesta sui presunti dossieraggi. Malerba è accusato di aver venduto al gruppo delle presunte cyber-spie informazioni sensibili con accessi abusivi alle banche dati. Mentre i quattro,…

Marco Malerba, poliziotto brindisino in servizio nel commissariato di Rho Pero nel Milanese, ha risposto alle domande del gip nell’interrogatorio di garanzia seguito alla sospensione disposta dal giudice nell’ambito dell’inchiesta sui presunti dossieraggi.

Malerba è accusato di aver venduto al gruppo delle presunte cyber-spie informazioni sensibili con accessi abusivi alle banche dati.

Mentre i quattro, accusati di associazione per delinquere e ai domiciliari, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere e avevano reso solo brevi dichiarazioni spontanee.

Malerba avrebbe ammesso, rispondendo alle domande del giudice Fabrizio Filice, alla presenza anche del pm Francesco De Tommasi e difeso dal legale Pietro Romano, gli accessi abusivi alle banche dati, in particolare allo Sdi delle forze dell’ordine. E avrebbe spiegato che Gallo, l’ex super poliziotto, «era il suo ex capo» e che quindi non sarebbe «riuscito a dire di no, nell’ambito di un rapporto di scambio di favori».

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