Il ricercatore italiano Alessandro Coatti, biologo molecolare di 42 anni, è stato ucciso in Colombia. Il suo corpo è stato trovato ieri fatto a pezzi in una valigia abbandonata in mezzo alla vegetazione nella zona di Bureche, nel nord del Paese.
Lo riportano i media colombiani. Laureato in neuroscienze nel Regno Unito e affiliato alla “London Biological Society, Coatti” era arrivato nella città di Santa Marta il 3 aprile per una vacanza. Alloggiava in un ostello nel centro storico e, secondo il personale, aveva mostrato interesse nell’esplorare i percorsi verso Minca.
Il 4 aprile, l’ultima volta che è stato visto, Coatti aveva lasciato l’ostello nel pomeriggio e non vi aveva più fatto ritorno. Il giorno dopo, la sua assenza ha suscitato preoccupazione tra i suoi amici, che hanno tentato invano di contattarlo.
È allora che sono iniziate le ricerche. Una delle mani del cadavere trovato nella valigia aveva ancora il braccialetto per l’ingresso all’ostello in cui alloggiava, consentendo l’identificazione dei resti. Sebbene il corpo sia stato smembrato, il torso non è stato ancora ritrovato. Il comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Ríos Puerto, ha spiegato che Coatti non aveva precedenti penali né aveva ricevuto minacce in precedenza.
«Era un visitatore, uno scienziato senza legami sospetti» ha affermato. Data la gravità del reato, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha attivato una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura e la Gaula (Unità nazionale antiterrorismo).
Ha anche offerto una ricompensa fino a 50 milioni di pesos (11 mila dollari americani) a chiunque fornisca informazioni rilevanti che possano portare alla cattura dei responsabili del brutale omicidio. Finora le autorità non sono riuscite a chiarire il movente del crimine