Nel mirino dello spyware Graphite del produttore israeliano di software di hacking, Paragon Solutions, che sta coinvolgendo almeno 90 utenti in Europa, sono finiti oltre al direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, anche un altro italiano, Luca Casarini, tra i fondatori della Ong Mediterranea. «Meta, la società che gestisce il servizio di messaggistica Whatsapp, ci ha informato che il suo telefono era stato violato da un’operazione di spyware ad alto livello», ha fatto sapere l’organizzazione non governativa. «Siamo già a conoscenza di altri casi che coinvolgono difensori dei diritti umani e giornalisti», ha detto ancora Casarini riferendosi all’altro spiato illustre, Husam El Gomati, attivista libico in Svezia che aveva criticato il patto di migrazione tra Italia e Libia.
Una questione politica
Dietro allo spionaggio c’è chi avanza la possibilità di un coinvolgimento del Governo italiano. «L’Italia è cliente di Paragon? Il Governo ha spiato il direttore?», è il titolo che campeggia nell’homepage del sito d’informazione coinvolto. Ciò che è certo è che la società israeliana ha dichiarato di aver fornito il suo software al Governo degli Stati Uniti e ad altre agenzie di intelligence dei Paesi alleati, anche se ribadiscono dall’azienda il divieto assoluto di colpire giornalisti e altri membri della società civile. Fratoianni e Bonelli, di AVS, presenteranno due interrogazioni parlamentari, una alla Camera e l’altra al Senato.
Come funziona il software
Graphite, il programma in questione, è uno spyware che si installa automaticamente sugli smartphone, senza una reale richiesta da parte degli utenti. Una volta che un telefono è infettato sarà possibile avere un accesso totale al sistema, compresi i messaggi inviati tramite applicazioni che utilizzano la crittografia.
