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Il progetto israeliano, oltre 3mila case in Cisgiordania: una prigione a cielo aperto per l’Autorità nazionale palestinese

Il governo israeliano ha approvato la costruzione di oltre 3.400 unità abitative nell’area E1, tra Gerusalemme e Ma’ale Adumim. Si tratta di un progetto che secondo il ministro Bezalel Smotrich rappresenta «un chiodo nella bara dell’idea dei due Stati». La mossa, definita «storica» da Israele, è stata condannata dall’Autorità nazionale palestinese, che parla di una…
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Screen da Google maps

Il governo israeliano ha approvato la costruzione di oltre 3.400 unità abitative nell’area E1, tra Gerusalemme e Ma’ale Adumim. Si tratta di un progetto che secondo il ministro Bezalel Smotrich rappresenta «un chiodo nella bara dell’idea dei due Stati». La mossa, definita «storica» da Israele, è stata condannata dall’Autorità nazionale palestinese, che parla di una «prigione a cielo aperto» per la Cisgiordania, e dall’Unione europea, che la giudica illegale e contraria al diritto internazionale. Anche l’organizzazione israeliana Peace Now denuncia il rischio di uno «Stato binazionale di apartheid».

Parallelamente, l’esercito israeliano ha annunciato la mobilitazione di 130mila riservisti in vista dell’offensiva «Carri di Gideon B» su Gaza City. I raid delle ultime ore hanno provocato almeno 35 morti, mentre Al Jazeera riferisce di 62mila vittime palestinesi dall’inizio della guerra, quasi 19mila bambini secondo Hamas. In risposta, l’Italia ha paracadutato oltre 100 tonnellate di aiuti umanitari, mentre in tutto il mondo cresce la pressione per un cessate il fuoco.

Il presidente francese Emmanuel Macron, dopo colloqui con i leader di Egitto e Giordania, avverte del rischio di «una guerra regionale permanente» e rilancia la proposta di una missione internazionale per Gaza. L’Egitto ribadisce che lo sfollamento forzato dei gazawi sarebbe «la fine della causa palestinese».

Intanto, a San Giuliano Terme si sono tenuti i funerali della ventenne palestinese Marah Abu Zhuri, morta dopo essere arrivata da Gaza in condizioni di grave denutrizione. Il governatore toscano Eugenio Giani ha ribadito il riconoscimento della Palestina come Stato sovrano, mentre il sindaco Matteo Cecchelli ha parlato apertamente di «genocidio». Sul fronte internazionale, l’Iran annuncia nuove esercitazioni missilistiche e avverte che non è ancora giunto il momento per negoziati nucleari con gli Stati Uniti.

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