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Meloni al Senato: Difesa al 2% del pil nel 2025, premierato «madre di tutte le riforme»

Nel corso del "premier time" al Senato, Giorgia Meloni ha affrontato diverse questioni chiave, dalla politica estera all'economia, dalla difesa alla legge elettorale. Difesa: Italia verso il 2% del pil nel 2025 La presidente del Consiglio ha annunciato che l'Italia raggiungerà l'obiettivo del 2% del pil per le spese militari nel 2025, sottolineando l'importanza di…
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Nel corso del “premier time” al Senato, Giorgia Meloni ha affrontato diverse questioni chiave, dalla politica estera all’economia, dalla difesa alla legge elettorale.

Difesa: Italia verso il 2% del pil nel 2025

La presidente del Consiglio ha annunciato che l’Italia raggiungerà l’obiettivo del 2% del pil per le spese militari nel 2025, sottolineando l’importanza di rispettare gli impegni presi per guadagnare rispetto a livello internazionale.

Meloni ha inoltre ribadito la necessità di rafforzare le capacità difensive europee e di prestare maggiore attenzione al fianco sud dell’Alleanza Atlantica.

Premierato e riforme: «Andiamo avanti spediti»

Sul fronte delle riforme istituzionali, Meloni ha confermato che il premierato rimane una priorità assoluta, definendolo «la madre di tutte le riforme». Ha inoltre espresso la volontà di procedere rapidamente anche con la riforma della giustizia.

Rispondendo a Matteo Renzi, ha chiarito di essere favorevole all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale.

Economia: focus sul costo dell’energia

Per quanto riguarda l’economia, la premier ha sottolineato l’impegno del governo nel sostenere le imprese, con un’attenzione particolare alla riduzione strutturale del costo dell’energia. Ha inoltre evidenziato la collaborazione con gli Stati Uniti nel settore energetico, con l’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento.

Sanità: appello alle Regioni sulle liste d’attesa

Infine, Meloni ha lanciato un appello alle Regioni sulla questione delle liste d’attesa nella sanità, ribadendo che il governo stanzia le risorse, ma la gestione è di competenza regionale. Ha inoltre sottolineato la disponibilità del governo a intervenire con poteri sostitutivi in caso di inefficienza.

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