Sostegno militare e finanziario all’Ucraina oltre a un’eventuale missione di peacekeeping, in caso di cessate il fuoco con la controparte russa. Sono stati questi i temi al centro delle due ore di colloquio in videoconferenza tra il premier britannico, Keith Starmer e gli omologhi dei Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, tranne l’Ungheria di Orban.
Ma non solo, a prendere parte alla riunione dei cosiddetti “volenterosi” si sono collegati anche i vertici dell’Ue, Costa e Von der Leyen della Nato con Rutte e i capi di governo di Ucraina, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Quella di Londra è stata definita una riunione «work in progress» per gettare le basi in vista dell’inizio delle operazioni, una fase del vertice non ancora completa visto l’ulteriore incontro previsto per giovedì prossimo a livelli di vertici militari.
Verso una fase operativa
«È tempo che le armi tacciano e che cessino gli attacchi barbarici della Russia in Ucraina – ha affermato il premier – Il mondo ha però bisogno di azione, non di parole vuote o di condizioni». Nell’eventualità di un cessate il fuoco in Ucraina dev’esserci un ampio e forte sistema di monitoraggio. «Abbiamo riaffermato il nostro impegno per la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina e concordato sul fatto che l’Ucraina deve essere in grado di difendersi e scoraggiare le future aggressioni russe».
Sulla posizione della Russia
Il premier britannico, durante la conferenza stampa a margine del vertice, è poi tornato a criticare la posizione del presidente russo Vladimir Putin riguardo al tira e molla sulla tregua di 30 giorni avanzata da Ucraina e Stati Uniti. «Il completo disprezzo del Cremlino per la proposta del cessate il fuoco serve solo a dimostrare che Putin non è serio sulla pace – ha dichiarato Starmer – Sta cercando di ritardare, dicendo che ci deve essere uno studio scrupoloso prima, ma il mondo ha bisogno di vedere l’azione, non parole vuote o condizioni inutili».
Per Starmer e il gruppo dei «volenterosi», insomma, è necessario mantenere la pressione sul Cremlino per portarlo al tavolo delle trattative, in un modo o nell’altro. «Il presidente Trump ha offerto a Putin la via da seguire per una pace duratura. Ora dobbiamo renderla realtà», ha concluso.
La versione europea
Antonio Costa e Ursula von der Leyen, in rappresentanza di Consiglio e Commissione europea, hanno ribadito l’impegno affinché Kiev sia forte nei negoziati. «L’incontro virtuale di oggi è servito a valutare i progressi dopo i colloqui tenutosi a Gedda, ora la Russia deve dimostrare la volontà nel fermare la guerra», ha affermato Costa. «Sosterremo il rafforzamento dell’Ucraina e delle sue forze armate con la nostra strategia dell’istrice», ha dichiarato la presidente della Commissione. Una mossa per armare sempre più Kiev come monito per Putin.