Il decreto fisco è legge. Arriva il via libera finale dalla Camera, con 151 voti a favore, 111 contrari e 4 astenuti.
Tra le novità più importanti la conferma della rateizzazione del secondo acconto Irpef per le partite Iva sotto i 170mila euro e l‘innalzamento della dote per i partiti derivante dal 2xmille che viene rivista al rialzo con un tetto che arriva a sfiorare i 30 milioni.
Raddoppia la platea di coloro che potranno usufruire del cosiddetto Bonus Natale, una tantum da 100 euro riservata ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro. Via libera anche al payback sanitario farmaceutico, con l’obiettivo di un riequilibrio tra le Regioni che nella definizione delle quote spettanti alle stesse, da parte delle aziende, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) tenga conto non più solo del principio del numero degli abitanti ma anche della quantità di sforamento. Si prevedono fondi per il programma Rete ferroviaria italiana e per il servizio civile universale, il rifinanziamento di Ape sociale 2024 (Anticipo pensionistico) e 4 milioni in favore di Roma per il Giubileo.
Risorse per quasi 4,7 miliardi per il credito di imposta Transizione 4.0. Previsto l’arrivo di 20 milioni in più per gli straordinari delle forze armate e stanziamenti per 343 milioni per Autostrade dello Stato e altri fondi per combattere l’emergenza del granchio blu e per la digitalizzazione della p.a. Via libera anche a una misura che consente agli enti locali di continuare ad usare per tutto il prossimo anno le risorse erogate per il coronavirus nel 2020 e 2021 per abbattere le liste d’attesa.
I punti principali del provvedimento
I titolari di partita Iva potranno versare il secondo acconto Irpef posticipato a gennaio 2025 oppure a in cinque rate a partire dallo stesso mese. Per il solo periodo di imposta 2024, i contribuenti titolari di partita Iva, che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170mila euro, effettuano il pagamento del secondo acconto Irpef, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi Inail, “entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere da gennaio, aventi scadenza il 16 di ciascun mese”.
Riapertura concordato per i contribuenti che hanno attività d’impresa, arti o professioni
Per aderire al concordato preventivo biennale c’è tempo fino al 12 dicembre per i contribuenti che hanno attività d’impresa, arti o professioni che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre 2024 e, pur avendone i requisiti, non hanno aderito. Il governo vorrebbe usare le risorse del concordato per abbassare il secondo scaglione Irpef dal 35% al 33% per aiutare il ceto medio ma l’obiettivo non appare semplice.
Con la prima tranche del concordato sono stati raccolti circa 1,3 miliardi, per un ritocco dell’aliquota servirebbero però almeno 2,5 miliardi. In alternativa l’esecutivo starebbe pensando di posticipare la misura ad un successivo Dl da varare ad inizio del nuovo anno.
Bonus Natale
Ampliata la platea per il contributo da 100 euro erogato contestualmente alla tredicesima che spetta ai lavoratori dipendenti con reddito complessivo nel 2024 non superiore a 28mila euro. Il lavoratore deve avere almeno un figlio a carico, anche se nato fuori dal matrimonio, riconosciuto, adottivo, affidato. Il contributo viene riconosciuto anche al nucleo monogenitoriale in cui l’altro genitore è deceduto, non ha riconosciuto il figlio nato fuori del matrimonio o nel quale il figlio è stato adottato da un solo genitore. Per ottenere il bonus i lavoratori devono presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro, dichiarando di soddisfare i requisiti e indicando i codici fiscali dei familiari a carico. Il datore di lavoro, in qualita’ di sostituto d’imposta, eroghera’ il bonus e potra’ recuperare l’importo tramite credito d’imposta.
Ritocchi al 2xmille
Non è stata approvata la riformulazione del governo dell’emendamento che proponeva una riforma del meccanismo di finanziamento dei partiti politici. Passa invece l’emendamento, presentato dal Pd e da Avs, che aumenta di 3 milioni di euro per il 2024 la dote da distribuire ai partiti politici, sulla base delle scelte del 2×1000 dell’Irpef dei contribuenti, con una crescita da 25 a 28 milioni di euro.
Payback sanitario
Viene modificato il riparto del payback farmaceutico, venendo incontro alle richieste delle Regioni. L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, determinerà, entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento, la quota del ripiano attribuita ad ogni azienda farmaceutica titolare di Aic, ripartita per ciascuna regione al 50% secondo il criterio pro capite e al 50% variabile in proporzione ai rispettivi superamenti dei tetti di spesa.