Nella giornata di ieri si sono registrati 85.288 nuovi positivi al Coronavirus (ieri erano 28.900) rilevati dal bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Sanità e dalla Protezione civile. Il totale degli attualmente contagiati arriva così a 1.036.124 unità.
Il “tasso di positività”, cioè il rapporto tra il numero totale dei tamponi effettuati e quelli che risultano postivi si è attestato al 14,5% (in lieve crescita, ieri era al 14,1%). Il dato è stato elaborato in base ai risultati di 587.015 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore contro i 204.887 di lunedì (sono considerati nel conteggio sia i test rapidi antigenici che i tamponi molecolari). I decessi, nelle ultime 24 ore, sono stati 180 (51 vittime in più rispetto alle 129 contate ieri), per un totale di 157.177 morti dall’inizio della pandemia.
Del milione e poco più di italiani attualmente positivi, 8.473 sono ricoverati con sintomi nei reparti ospedalieri ordinari (+5, ieri erano 8.468) e 502 nei reparti di terapia intensiva (-16, erano 518; 51 gli ingressi giornalieri). I soggetti tenuti sotto osservazione medica in isolamento domiciliare sono invece 8.473 (-5, erano 994.253).
Dunque il Covid-19 è anche oggi in risalita: si tratta di capire se si tratta di un’”onda di rimbalzo” o piuttosto l’indizio di una quinta ondata della pandemia. L’aumento dei positivi, e questa è una buona notizia, non sembra ripercuotersi in modo particolarmente rilevante sull’occupazione degli ospedali, delle aree mediche e delle terapie intensive.
«Arrivano notizie di tanti profughi ucraini arrivati in Italia e positivi, molti sono nei Covid hotel. Dobbiamo fare attenzione a queste situazione per evitare focolari di ritorno con nuove varianti». A lanciare l’allarme è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. «Non possiamo permettercelo – sottolinea l’infettivologo – queste persone vanno vaccinate, tamponate con controlli costanti, ma soprattutto è necessario il sequenziamento dei tamponi per verificare la presenza di nuove varianti».










