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Il concertone del Primo Maggio a Roma, piazza San Giovanni gremita di giovani: tra sogni e speranze

Piazza San Giovanni, ore 15, le bandiere dei sindacati hanno lasciato il posto agli ombrelli e ai cappellini  colorati per proteggersi dal sole. Ci sono tanti giovani, quasi tutti, vengono da ogni parte d’Italia e aspettano l’inizio del concerto. Grande attesa per Elodie, Noemi, BigMama e Pierdavide Carone. Consumano panini, birre e c’è chi si…
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Piazza San Giovanni, ore 15, le bandiere dei sindacati hanno lasciato il posto agli ombrelli e ai cappellini  colorati per proteggersi dal sole. Ci sono tanti giovani, quasi tutti, vengono da ogni parte d’Italia e aspettano l’inizio del concerto.

Grande attesa per Elodie, Noemi, BigMama e Pierdavide Carone. Consumano panini, birre e c’è chi si è tolto la maglietta approfittando del sole per prendere la prima tintarella.

Conoscono perfettamente il valore di quella piazza e della Festa dei Lavoratori e le battaglie fatte negli anni, ma anche ciò che è rimasto e ciò che è stato distrutto. 

Il futuro? Non hanno grandi aspettative, tuttavia non demordono. Ecco cosa pensano, cosa sognano e come immaginano la loro vita nei prossimi anni. Un gruppo di ragazzi viene da Cecina, in provincia di Livorno. Una ragazza vorrebbe fare l’attrice. «Ho studiato recitazione a Roma e ho già fatto qualcosina a teatro, ma il mio è un campo difficile, ne sono consapevole ed è per questo che per mantenermi lavoro anche nei ristoranti», dice. Un ragazzo studia informatica.  «Nel mio campo si lavora di più – afferma – ma non escludo un giorno di andare all’Estero. In Italia – aggiunge – non abbiamo grandi possibilità».

Le altre due ragazze del gruppo sono piuttosto arrabbiate. «Sono laureata in biologia applicata alla biomedicina a Pisa – racconta Virginia – e mi sto specializzando in ricerca, un campo “tosto” in Italia. Nel mio Ateneo c’è anche stata una semirivolta dei professori per i tagli alla ricerca . Nel mio dipartimento sono state tagliate le riviste scientifiche. Come facciamo a fare ricerca? Insomma, l’istinto è quello di scappare, ma in realtà credo di essere una dei pochi e in realtà ci crede tanto nell’Italia. È dura però, abbiamo visto la semirivolta dei professori che c’è stata».

«Ci facessero fare quello per cui abbiamo studiato, ci siamo formate, sarebbe un bene non solo per noi, ma per tutto il Paese», incalza la sua coetanea che ha studiato, sempre a Pisa, Chimica e vorrebbe lavorare nel settore dei Beni culturali. «Ci sarebbe tanto da fare in Italia nel mantenimento dei Beni culturali, chimica applicata al settore intendo, ed è un dispiacere non poterlo fare perché i posti sono pochi. Il settore è monopolizzato», conclude.

Anche gli altri ragazzi in piazza raccontano come si danno da fare per mantenersi senza rinunciare ai loro sogni. Come Viviana che è arrivata a Roma qualche anno fa con le sue amiche da Catania per studiare danza e il fine settimana fa la baby sitter. Intorno alle 16 l’annuncio dell’inizio del concerto e degli ospiti fomenta la piazza. Sta arrivando BigMama, preceduta dall’inno “Bella ciao”.

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