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I titolari di b&b e case vacanza promuovono lo stop alle keybox: «Così staneremo i furbetti»

«Ripercussioni negative? Macché. Anzi, era da tempo che attendevamo un intervento che riportasse l’ordine nel settore turistico»: i titolari di affittacamere, bed and breakfast e case vacanza pugliesi promuovono a pieni voti la circolare con cui il capo della polizia Vittorio Pisani ha ribadito l’obbligo di verificare l’identità degli ospiti delle strutture ricettive e locazioni a fine turistico.

La circolare

Il testo, che nei giorni scorsi Pisani ha inviato alle Prefetture di tutta Italia e che in Puglia riguarda migliaia di operatori turistici, ribadisce un principio molto semplice: i titolari devono verificare di persona la corrispondenza tra gli ospiti ai quali offrono l’alloggio e i documenti forniti, comunicando tutto alla Questura nel giro di 24 ore. In questo modo si limita la pratica della cosiddetta identificazione da remoto: l’ospite trasmette la copia dei propri documenti al titolare della struttura ricettiva per via informatica e poi accede autonomamente all’alloggio, aprendolo con la chiave trovata nella cassetta all’ingresso. «La circolare ci convince, pur trattando temi ben definiti e già normati – chiarisce Cinzia Capozza, presidente dell’Associazione extralberghiero pugliese (Aep) e di BariOspitale – Attenti, però, a non fare confusione, perché il testo non vieta tout-court l’utilizzo di keybox ma solo l’utilizzo improprio, cioè finalizzato al mancato incontro con l’ospite».

Lo scenario

La circolare firmata da Pisani punta a «prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose o legate a organizzazioni criminali o terroristiche», soprattutto in vista del Giubileo. Secondo le associazioni di categoria, però, il provvedimento contribuirà anche a riportare l’ordine in un settore nel quale gli abusivi ormai dilagano. «Negli ultimi anni – continua Capozza – abbiamo assistito a una “esplosione” non controllata di alloggi, alcuni dei quali gestiti da soggetti improvvisati se non del tutto privi dei requisiti previsti dalla legge. Perciò siamo convinti che la circolare del capo della polizia, ribadendo l’obbligo a carico dei gestori di strutture ricettive di verificare personalmente l’identità degli ospiti, garantirà un maggiore controllo, con benefici non solo in termini di ordine e sicurezza pubblica ma anche di trasparenza e concorrenza». In questo senso, Aep e BariOspitale si sono più volte schierate per l’adozione di «ogni strategia capace di risolvere l’orda di host improvvisati o non a norma: per verificare una struttura ricettiva urgono controllo e chiusure, interventi che il Comune di Bari sta portando avanti con ottimi risultati».

L’accoglienza

Dalla circolare firmata dal capo della polizia, dunque, gli operatori non si aspettano un aggravio di lavoro o di costi, ma una serie di benefici. Incluso il miglioramento della qualità dell’offerta turistica. Anche su questo punto la numero uno di Aep e BariOspitale si mostra ottimista: «Non dobbiamo dimenticare – conclude Capozza – che il turismo nasce da una vocazione all’accoglienza e che oggi il turista, sempre più consapevole e preparato, sceglie l’esperienza autentica della destinazione per la sua vacanza. Oltre il 75% dei viaggiatori opta per le strutture non alberghiere proprio per calarsi nella pugliesità e nella vita barese come cittadini temporanei. Ma come si possono praticare l’accoglienza e la legalità senza identificare e introdurre personalmente l’ospite nell’alloggio?».

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