Hobby, ombra e invenzioni: ecco alcune delle tasse più bizzarre in vigore in Italia

L’articolo 53 della Costituzione italiana recita: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». I tributi sono sicuramente alla base dell’ordinamento costituzionale, perché con essi si possono pagare servizi per i cittadini. Ma alla, indubbiamente lunga, lista delle tasse che i contribuenti italiani sono chiamati a versare, ce ne sono alcune alquanto bizzarre e poco conosciute.

La tassa sulle paludi

Quella sulle paludi è una tassa che ha oltre 100 anni di vita ed è stata prevista da un Regio Decreto del 1904. La stessa prevedeva il pagamento di un contributo per la bonifica delle paludi che le hanno trasformate in terre coltivabili. Non ovunque, ma si paga ancora. I cittadini di Napoli che vivono tra Poggioreale, Ponticelli, centro e stazione sono chiamati a versare 17 euro l’anno a titolo di contributo. Ci sono, poi, Comuni più piccoli, come San Giovanni Valdarno (in provincia di Arezzo) in cui il comitato di bonifica contatta tutti gli anni i proprietari di immobili facendo arrivare bollettini postali che, se non pagati, generano cartelle esattoriali.

Matrimonio e decesso

Se non esiste una vera e propria tassa sul matrimonio e sui decessi, esistono comunque degli oneri correlati obbligatori da sostenere. Tra le spese che i novelli sposi devono prevedere c’è, ad esempio, quella che consente il rito nei locali comunali o tutti i certificati correlati. Non ci sono tasse da versare quando un familiare viene a mancare, ma ci sono una serie di spese da sostenere, che si pagano con l’agenzia funebre, come, ad esempio, la spesa del certificato di constatazione del decesso che deve rilasciare la Asl e che si paga. Senza contare i diritti da versare al Comune per i funerali, il costo dell’eventuale cremazione o di sepoltura e sulla concessione dei loculi.

Hobby

Se si ama raccogliere i funghi, è obbligatorio il pagamento di un’imposta di bollo, che non è una vera e propria tassa, ma comunque grava sulle tasche dei raccoglitori. Dev’essere corrisposta per l’ottenimento del permesso necessario, seguendo un corso, utile a scoprire quali siano i funghi commestibili e quali no. Successivamente verrà rilasciato un permesso, la cui emissione è subordinata al pagamento dell’imposta di bollo. Anche chi ama pescare non è esente dal dover sostenere il costo di una licenza dilettantistica, che varia di regione in regione, anche se con un costo non troppo elevato che può andare dai 20 ai 50 euro.

L’ombra e gradini

Non grava su tutti gli italiani, ma in alcune realtà locali è una tariffa che è stata riesumata e che devono versare tutti coloro che hanno scale che partono dalla strada o dal marciapiede e portano fino al portone di ingresso dell’abitazione. Altro non è che la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Lo stesso principio che regola la tassa sui gradini è quello che fa esistere la tassa sull’ombra, che deve pagare chiunque abbia una tenda esterna che getti ombra sul marciapiede, ad esempio i negozi. In questo caso pur essendo sospesa in aria la tenda, il proprietario è tenuto a versare l’imposta per l’occupazione del suolo pubblico. In ogni caso non è una tassa a livello nazionale ed è applicata a discrezionalità dei Comuni.

Le invenzioni

Due tributi gravano anche sulle proprietà intellettuali, la tassa di domanda di registrazione del brevetto e la tassa annuale per il mantenimento in vigore del brevetto e per la pubblicazione a stampa della descrizione e dei disegni.

Radio e Tv

Un tributo dalle origini antiche che, recentemente, è stato inserito nella bolletta della luce, e che riguarda chiunque sia possessore di apparecchi radiofonici e televisori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version