È arrivato a Hiroshima in treno da Kyoto a bordo di uno dei superveloci “Shinkasen” per la sua terza e ultima tappa del viaggio di Stato nel “Paese del Sol levante”. Dopo aver visitato il Bomb Dom che ricorda la tragedia dell’atomica, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto tappa al vicino Parco della Pace, incontrando nella sede della Nihon Hidankyo, l’associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari statunitensi del 6 e 9 agosto 1945, che l’anno scorso ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.
La visita
Il Capo dello Stato ha affrontato i temi dell’attualità ancora una volta, ottant’anni dopo, con la guerra al centro delle dispute mondiali, a partire dal conflitto in Ucraina in seguito all’invasione russa. Le minacce nucleari nel mondo – dall’Ucraina all’Indo-Pacifico – che si stanno moltiplicando “sono inammissibili”, deplora Mattarella. Dopo aver deposto una corona di fiori al memoriale, con il sindaco della città, Kazumi Matsui, si è raccolto insieme alla delegazione italiana alla Fiamma della Pace che arde su un braciere in pietra a ricordare l’impegno di distruggere tutti gli arsenali del Pianeta. «Cari hibahusha – i sopravvissuti alla bomba – grazie per l’impegno a mantenere viva la memoria, il vostro insegnamento è un messaggio di speranza. L’orrore da voi vissuto deve rimanere unico, tragico, spartiacque nella Storia, una cesura irreversibile per l’umanità affinché non sia più varcata la soglia dell’annientamento nucleare» sono state le parole del Presidente. Mattarella ha poi esortato a non ripetere gli errori del passato e a non farsi ammaliare da Paesi che, con retorica incendiaria e prepotenza delle armi, dimostrano di non vedere quella “cesura”. Il presidente fa quindi due riferimenti precisi: quello della Federazione Russa, che ha instillato «l’inaccettabile idea che gli ordigni nucleari possono essere strumenti ordinari» e quello della Corea del Nord che continua i suoi test: «un atteggiamento che appare imperdonabile in questa area del mondo che ha così sofferto». L’Italia, ha puntualizzato ancora Mattarella, «condanna fermamente queste pericolose derive».
La solidarietà dei paesi
Tornando infine all’essenza della sua prima visita ufficiale in Giappone: il consolidamento della partnership che lega i due Paesi, «dopo esperienze totalitarie devastanti, corresponsabili di una guerra disastrosa» . Roma e Tokyo, riemergendo dai drammi del secolo scorso, secondo il presidente «possono fare a buon titolo la loro parte per prevenire altri orrori». Mattarella, inoltre, per l’8 marzo ha mandato un messaggio per la giornata della donna, ricordando che «sono veicolo di particolare efficacia per l’integrazione e per la Pace e non devono mai essere costrette a scegliere tra lavoro e famiglia». Stamani la visita del santuario Shintoista Itsukushima, prima di tornare a Tokyo e rientrare in Italia.