Le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio nell’est dell’Ucraina, Orekhovo-Vasilevka nella regione di Donetsk. Lo fa sapere il ministero della Difesa di Mosca mentre l’Aeronautica militare ucraina nella notte ha abbattuto 70 droni russi su 151, di cui 74 caduti in zone aperte. Proseguono gli scontri tra le due forze di difesa.
I droni distrutti, alcuni di fabbricazione iraniana, sono stati intercettati nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Poltava, Sumy, Cherkasy, Chernihiv, Kirovohrad, Vinnytsia, Zhytomyr, Rivne, Volyn, Mykolaiv, Kherson e Odessa. Invece le forze armate ucraine, secondo il quotidiano online Izvestia, hanno bombardato il villaggio di Slobodka, nella regione russa Kursk, e danneggiato nove case private.
«Gli edifici residenziali privati sono stati danneggiati, le finestre sono state rotte e il tetto è stato danneggiato, le infrastrutture comunali non hanno subito danni», ha scritto sul suo canale Telegram il governatore della regione, Alexander Khinshtein, che si è recato sul posto per verificare l’assenza di vittime e feriti.
Intanto il presidente americano Donald Trump ha dichiarato di aver parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin, proprio per cercare di negoziare la fine della guerra in Ucraina. In un’intervista al New York Post a bordo dell’Air Force One gli è stato chiesto quante volte i due leader si fossero parlati. «Meglio non dirlo», ha risposto. A Putin, ha continuato, «importa» delle uccisioni sul campo di battaglia: il leader russo vuole che «la gente smetta di morire».
Inoltre secondo Trump, la guerra che dura da tre anni, «non sarebbe mai accaduta» se fosse stato presidente nel 2022. «Ho sempre avuto un buon rapporto con Putin. Biden era un imbarazzo per la nostra nazione, un imbarazzo totale», ha concluso.
Telefonata Trump-Putin, dal Cremlino nessuna conferma e smentita
E dal Cremlino non si sarebbe stata nessuna smentita ma neanche una conferma della telefonata avvenuta tra i due leader. Tra gli Usa e la Russia «ci sono comunicazioni condotte attraverso diversi canali, e sullo sfondo della molteplicità di queste comunicazioni, io personalmente potrei non essere a conoscenza di qualcosa». Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, al quotidiano filogovernativo Izvestia.
Il presidente Zelensky: «La Russia ha lanciato più di 1.260 bombe aeree in 7 giorni. Investiamo nell’industria della difesa ucraina»
«Più di 1.260 bombe aeree, quasi 750 droni d’attacco e più di 10 missili di vario tipo sono stati lanciati dai russi contro il nostro popolo». Questo il bilancio di guerra settimanale pubblicato su Telegram da Zelensky.
Secondo il presidente ucraino la produzione militare russa, «che permette questo terrore» si basa su tre elementi: «i sistemi di elusione delle sanzioni, senza i quali la Russia non avrebbe componenti critici, gli alti prezzi del petrolio, che sarebbe giusto ridurre, e il numero insufficiente dei nostri missili e droni a lungo raggio».
Poi ringrazia i partner che stanno rafforzando le sanzioni per la Russia e conclude, osservando che «occorre lavorare di più a livello globale per ridurre le capacità dell’industria petrolifera russa» oltre ad aumentare «la produzione dei nostri missili e dei nostri droni. E in conclusione sollecita tutti i partner a investire nell’industria della difesa ucraina, per proteggere vite umane».
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