Dopo quasi tre anni e mezzo di guerra, l’Ucraina resta al centro di manovre politiche e militari. Il presidente Zelensky ha ricevuto a Kiev l’inviato Usa Keith Kellogg, definendo l’incontro «produttivo», mentre cresce l’attesa per l’annuncio di un piano armamenti «aggressivo» da parte di Donald Trump, che includerebbe anche missili a lungo raggio. Sul fronte del conflitto, Mosca rivendica nuovi attacchi su centri di reclutamento ucraini e avanzamenti a Donetsk e Zaporizhzhia. Colpiti anche obiettivi civili nelle regioni di Sumy e Kharkiv: almeno quattro morti e diversi feriti, inclusi bambini.
La Russia accusa inoltre la Nato di voler coinvolgere la Moldavia in un conflitto armato, trasformandola in un «avamposto» militare. Berlino segnala segnali «molto positivi» da Washington sulla vendita di sistemi Patriot a Kiev, ma conferma lo stop alla fornitura dei missili Taurus. Nel frattempo, cresce il consenso al Congresso Usa per usare i beni russi congelati a sostegno dell’Ucraina, mentre la Nato ribadisce che Mosca rimarrà una minaccia anche dopo la fine della guerra.