Le grandi stelle di Hollywood sono tornate a sfilare sul red carpet. Il Beverly Hilton Hotel di Los Angeles ha ospitato, il 7 gennaio scorso, l’81esima edizione dei Golden Globe, inaugurata dal chiacchierato monologo del conduttore americano Jo Koy. A sbaragliare la concorrenza è stato, senza troppe sorprese, “Oppenheimer”: l’ultimo film di Christopher Nolan ha conquistato cinque statuette vincendo come Miglior film drammatico, Miglior regista, Miglior attore protagonista in un film drammatico (Cillian Murphy), Miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr) e Migliore colonna sonora originale.
Trionfo anche per “Succession”, serie tv di HBO che ha portato a casa quattro vittorie. Nonostante le sue nove candidature (una in più di “Oppenheimer”), “Barbie” di Greta Gerwig ha dovuto accontentarsi dei Golden Globe nelle categorie Miglior blockbuster e Migliore canzone originale per “What Was I Made For?” di Billie Eilish e Finneas. Niente da fare per l’Italia. “Io Capitano” di Matteo Garrone non ce l’ha fatta ad aggiudicarsi la statuetta per il Miglior film straniero, andata invece ad “Anatomia di una caduta” di Justine Triet. La pellicola francese porta a casa anche il premio per la Migliore sceneggiatura originale. “Povere Creauture” di Yorgos Lanthimos, nei cinema italiani dal 25 gennaio, ha trionfato nella categoria Miglior film commedia o musicale. Per la stessa pellicola, Emma Stone è stata premiata come Miglior attrice in una commedia, mentre Lily Gladstone ha ricevuto la statuetta come Miglior attrice in un film drammatico per la sua interpretazione in “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese. Ad Hayao Miyazaki con “Il ragazzo e l’airone” è stato assegnato il Golden Globe per il Miglior lungometraggio di animazione.
E se sul fronte delle serie tv a farla da padrone sono stati “Succession” e “The Bear”, per le miniserie a sbaragliare la concorrenza ci ha pensato “Beef”. La statuetta per il Miglior stand-up comico è andata a Ricky Gervais, gande assente della serata: dopo il suo controverso monologo di apertura della cerimonia del 2020, il comico britannico aveva infatti promesso che non sarebbe più tornato.
Questa del 2024 è stata la prima edizione in cui i premi sono stati assegnati dalla fondazione non profit Golden Globe. Fino allo scorso anno, infatti, l’onere spettava alla Hollywood Foreign Press Association: l’organizzazione si è sciolta lo scorso anno dopo essere finita al centro di alcuni scandali che ne avevano compromesso la reputazione.