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Giustizia, separazione delle carriere: con 174 voti favorevoli il primo sì della Camera alla riforma

«Il primo sì alla riforma per la separazione delle carriere dei magistrati realizza il sogno di Berlusconi? Sì, ma anche quello di Vassalli e il mio». Questo il commento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo il primo via libera della Camera alla riforma. Primo sì dell’Aula. Il via libera di Montecitorio è arrivato con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti al disegno di legge costituzionale.

La riforma, che prevede di separare le carriere dei magistrati che svolgono le attività di pubblico ministero dalle carriere dei magistrati giudicanti, andrà ora in Senato per la seconda lettura. Ma prima dell’approvazione definitiva, essendo un disegno di legge costituzionale, dopo tre mesi servirà un nuovo passaggio a Montecitorio e a palazzo Madama.

Il testo, in otto articoli, prevede lo sdoppiamento del Csm – il Consiglio superiore della magistratura – dando vita a due organi distinti di autogoverno: Csm giudicante e il Csm requirente.

Referendum in autunno?

«Spero che il percorso parlamentare della riforma si chiuda entro l’estate», ha aggiunto Nordio. «Non è per togliere nulla ma era il sogno mio da 30 anni», ha aggiunto il Guardasigilli, divertito.

«Una giornata storica» per il ministro Nordio. «È un percorso ancora complesso perché così vuole la Costituzione, con un esito finale che secondo me spetterà al popolo con il referendum, sia per ragion pratica perché non vi saranno penso i due terzi, sia per la ragion pura, perché per una materia così complessa delicata e di grande sensibilità politica è bene che si pronunci il popolo».

Il centrodestra ha votato in modo compatto il provvedimento, salutandone l’approvazione con un lungo applauso. Divise le opposizioni. Contrari Pd, M5S e Avs, favorevoli Azione e Più Europa. Astenuta Italia viva.

In aggiornamento.

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