Il 19 dicembre scorso 15 cittadini hanno presentato una richiesta referendaria (ex art. 138, comma 2, Cost.), con l’intenzione di promuovere la raccolta di almeno 500.000 firme entro il termine del 30 gennaio 2026.
Un’iniziativa referendaria popolare, oppositiva, a sostegno di tutti i Comitati per il «No». Il Procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, in una nota sottolinea l’importanza della firma a questa campagna referendaria.
«È aperta la raccolta firme online ufficiale per chiedere come cittadini il referendum sulla riforma della Giustizia. In apparenza è una iniziativa inutile perché il referendum è stato già chiesto dai partiti. Ma firmare è importante per tre ragioni: 1) l’azione dei cittadini interrompe il blitz del governo, che voleva fissare subito la data del voto, perché lo costringe a rispettare il termine per la raccolta firme (30 gennaio 2026) prima di aprire la campagna referendaria: in pratica ci sarà un mese in più per informare e informarsi; 2) la raccolta firme spinge le persone a capire il merito della riforma costituzionale; 3) se si raggiungono le firme necessarie (500mila) i 15 cittadini che hanno depositato il quesito diventano un soggetto ufficiale con titolo a intervenire negli spazi informativi».









