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Giustizia, allo sprint finale la riforma Nordio sulla separazione delle carriere

È iniziata al Senato la discussione sulla riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e pubblici ministeri. Domani è previsto l’approvazione finale, poi la battaglia si sposterà sul referendum. Servirà infatti un referendum popolare confermativo perché la modifica della Carta costituzionale sia definitiva.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio la consultazione si terrà tra fine marzo e metà aprile. Il Guardasigilli, intanto, invita a tenere «i toni bassi». «Mi auguro che non diventi un Meloni sì-Meloni no come è stato con Renzi», dice il ministro. Mentre il numero uno dell’associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, annuncia dimissioni in caso di sconfitta al referendum sulla giustizia.

Le altre leggi

Nelle commissioni permanenti del Senato, in settimana sono attesi altri provvedimenti. Da quello per l’elezione dei sindaci nel comuni con più di 15mila abitanti, atteso in commissione Affari Costituzionali e Giustizia, alla commissione Sanità che in sede referente oggi si occupa delle disposizioni in materia di morte medicalmente assistita.

Domani, in congiunta con le commissioni Politiche Ue e Industria e le omologhe della Camera, l’audizione del commissario europeo per il commercio, la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza, Maroš Šefcovic, sulle tematiche di sua competenza. Sempre in tema di politiche europee, la commissione esamina la Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2025 e la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024. In commissione Cultura, invece, la commissione si occupa di inclusione degli studenti universitari con disturbi dello spettro autistico e di riconoscimento del titolo di dottore di ricerca conseguito in università non italiane.

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