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Giubileo dei Poveri: papa Leone tra la folla e a tavola con gli ultimi

Una piazza San Pietro gremita accoglie Papa Leone XIV nel giorno del Giubileo dei Poveri e della IX Giornata Mondiale dei Poveri. A sorpresa, il Pontefice si affaccia sul sagrato prima della messa, salutando i fedeli con un semplice: «Buona domenica e benvenuti!». Le autorità hanno stimato una presenza di circa 6mila persone all’interno della Basilica e oltre 20mila all’esterno, radunate per ascoltare le sue parole.

Nell’omelia, Leone XIV ha ricordato che Dio «è sempre dalla parte del più piccolo» e invitato i cristiani a non temere le prove della storia: «Neppure un capello del capo perirà». Il Papa parla di una Chiesa madre, vicina ai poveri, chiamata a rompere il muro della solitudine che attraversa la società contemporanea. «Quante povertà opprimono il mondo!», afferma, denunciando non solo quelle materiali ma anche le ferite morali e spirituali, in particolare tra i giovani.

Forte l’appello ai governanti: «Non ci potrà essere pace senza giustizia. Ascoltino il grido dei poveri, troppo spesso soffocato dal mito del benessere». Leone XIV richiama tutti alla responsabilità: la fede non può tradursi in chiusura o disimpegno, ma deve generare fraternità e dignità per ogni persona.

Dopo l’Angelus, il Papa ha raggiunto l’Aula Paolo VI per pranzare con 1.300 persone in difficoltà. Il menu è semplice: lasagne vegetali, cotoletta e babà. A servire, i volontari della Famiglia Vincenziana. Al termine, a ogni ospite la donazione di uno zaino con generi alimentari e prodotti igienici.

«Voi siete la carne di Cristo», ribadisce il Pontefice rivolgendosi ai poveri e a chi li assiste quotidianamente. Nel segno dei santi che hanno dedicato la vita agli ultimi, Leone XIV invita a costruire ponti, non muri: un impegno che nasce dal Vangelo e si rinnova in questo Giubileo dedicato agli ultimi.

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