Ha esortato i politici a «promuovere e tutelare, al di là di qualsiasi interesse particolare, il bene della comunità, specialmente in difesa dei più deboli ed emarginati». Così papa Leone XIV, nell’udienza ai partecipanti al Giubileo dei Governanti e Amministratori.
Ha denunciato «l’inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura», evidenziando che «chi vive in condizioni estreme grida per far udire la sua voce e spesso non trova orecchie disposte ad ascoltarli». Lo squilibrio, ha detto, genera «situazioni di permanente ingiustizia» che possono sfociare in violenza e guerra.
Il Papa ha sottolineato come una buona politica favorisca «l’equa distribuzione delle risorse» per garantire «armonia e pace sia a livello sociale sia internazionale». Ha inoltre affrontato la sfida dell’intelligenza artificiale, ricordando che «la vita personale vale molto più di un algoritmo» e che l’IA deve essere «uno strumento per il bene dell’essere umano, non per sminuirlo».
Infine, ha parlato di libertà religiosa e dialogo interreligioso, invitando a promuovere «le condizioni affinché vi sia effettiva libertà religiosa» e a cercare nella legge naturale un punto di riferimento comune, «riconosciuta come valida universalmente e in ogni tempo». All’udienza hanno partecipato delegazioni di 68 Paesi, con la presenza della presidente Giorgia Meloni e del presidente della Camera Lorenzo Fontana.