Si chiude oggi il Giubileo dei giovani, con la messa celebrata da papa Leone XIV a Tor Vergata. All’evento hanno partecipato oltre un milione di fedeli, che già ieri avevano riempito l’area per la veglia.
Durante la sua omelia, il Pontefice ha invitato i giovani ad «aspirare a cose grandi, alla santità», sottolineando che la vita non dipende da ciò che si possiede, ma da ciò che si accoglie e si condivide con gioia. «Non inganniamo il nostro cuore», ha ammonito il Papa, esortando i presenti a non accontentarsi di surrogati, ma a cercare un’esistenza che si rigenera costantemente nell’amore.
Prima dell’Angelus, il Santo Padre ha voluto esprimere un «immenso grazie» per il dono di questi giorni, definendoli «una cascata di grazia per la Chiesa e per il mondo intero». Ha inoltre ricordato e pregato per i giovani «di Gaza, dell’Ucraina e di ogni terra insanguinata dalla guerra», affermando che «un altro mondo è possibile con l’amore di Cristo», un mondo in cui i conflitti si risolvono con il dialogo.
La giornata è iniziata con l’arrivo del Papa in elicottero a Tor Vergata, dove è stato accolto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il Pontefice ha salutato la folla in papamobile, per poi celebrare la messa concelebrata da circa settemila sacerdoti. Tra le autorità presenti anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Dopo la celebrazione, il Papa è rientrato in Vaticano.