Piazza San Pietro ha accolto oltre 15mila operatori del mondo della giustizia per il Giubileo. Nel suo discorso, papa Leone ha richiamato le parole di Sant’Agostino: «È impossibile che si abbia il diritto in uno Stato in cui non si ha vera giustizia», sottolineando come molte popolazioni vivano in condizioni «inique e disumane, inaccettabili». La giustizia evangelica, ha spiegato il Pontefice, «non distoglie da quella umana, ma la interroga e la ridisegna, provocandola ad andare oltre, verso la riconciliazione». Non basta sanzionare il male, ha detto, «occorre ripararlo, guardando al bene comune e alla dignità delle persone».
Per il Papa, «la giustizia si rende concreta quando tende verso gli altri, assicurando a ciascuno quanto gli è dovuto e promuovendo uguaglianza nelle opportunità. L’uguaglianza formale davanti alla legge, pur necessaria, non è sufficiente: vi sono crescenti discriminazioni che hanno come primo effetto proprio il mancato accesso alla giustizia. La vera uguaglianza è garantire a tutti la possibilità di realizzare aspirazioni e diritti, fondati su valori condivisi».
«Avere fame e sete di giustizia – ha concluso -significa impegnarsi in prima persona per interpretare le leggi nella misura più umana possibile, con lo sguardo rivolto a Dio e al servizio del popolo».