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Giro d’Italia, il debutto del fuoriclasse Tadej Pogacara nella Corsa Rosa

Giro d’Italia, pronti i fuochi d’artificio. Il grande annuncio in cui speravano milioni di appassionati è arrivato in settimana. Tadej Pogacar, il fuoriclasse sloveno della formazione della Uae Emirates, sarà al via della corsa a tappe italiana e andrà all’assalto della Maglia Rosa, per poi puntare dritto alla doppietta con il Tour de France (impresa…

Giro d’Italia, pronti i fuochi d’artificio. Il grande annuncio in cui speravano milioni di appassionati è arrivato in settimana. Tadej Pogacar, il fuoriclasse sloveno della formazione della Uae Emirates, sarà al via della corsa a tappe italiana e andrà all’assalto della Maglia Rosa, per poi puntare dritto alla doppietta con il Tour de France (impresa riuscita nella storia soltanto a sette corridori) e all’oro olimpico dei Giochi di Parigi. A darne notizia sono stati gli stessi organizzatori della corsa, comunicando come uno dei principali artefici della meravigliosa generazione di fenomeni che sta animando il ciclismo mondiale sarà al via della tappa inaugurale del prossimo 4 maggio che scatterà da Venaria Reale, a Torino, per poi concludersi tre settimane più tardi nella capitale.

Un mese dopo, il 29 giugno, sarà invece al via della Grande Boucle, per dar vita a una nuova, intensa battaglia con il danese della Jumbo Vingegaard e per tentare un’accoppiata Giro-Tour che ha davvero pochissimi eguali nella storia. Dopo l’avvicinamento con le classiche di primavera, ma senza corse sulle pietre del Nord Europa, Pogacar debutterà al Giro e darà l’assalto alla Maglia rosa, percorrendo un tracciato che prevede sì tanta salita, ma anche quasi una settantina di chilometri a cronometro, due terreni ideali per lo sloveno per staccare tutti i rivali.

Primo Giro in carriera a venticinque anni per il fenomeno sloveno, che si presenta ai nastri di partenza con un palmares che annovera, tra gli altri successi, già due Tour de France (2020 e 2021), una Liegi-Bastogne-Liegi (2021), tre Giri di Lombardia (2021, 2022 e 2023), un Giro delle Fiandre (2023), due Tirreno-Adriatico (2021 e 2022), una Strade Bianche (2022), due Uae Tour (2021 e 2022), una Parigi-Nizza (2023), un’Amstel Gold Race (2023), una Freccia Vallone (2023), la medaglia di bronzo in linea ai Giochi olimpici del 2020 e la medaglia di bronzo in linea ai Mondiali 2023.
l’accoppiata giro-tour

Il grande sogno di Tadej Pogacar è la vittoria nella stessa stagione di due delle tre grandi corse a tappe dell’anno sportivo, il Giro d’Italia e Tour de France. Un’impresa che, come detto, è davvero storica, perché finora è riuscita soltanto a sette corridori e che, nel 2024, mancherà da ventisei anni. Il primo a riuscire in questa memorabile impresa scritta in maniera indelebile negli annali del ciclismo fu Fausto Coppi nel 1949, quando si mise alle spalle in entrambe le competizioni Gino Bartali. E Coppi, poi, riuscì a ripetersi anche tre anni più tardi, nel 1952, quando dovettero accontentarsi della seconda piazza il connazionale Fiorenzo Magni al Giro e il belga Stan Ockers al Tour.

Il secondo a mettere la sua firma su questa impresa fu il francese Jacques Anquetil, che si mise alle spalle l’italiano Italo Zilioli nella Corsa Rosa e il connazionale Raymond Poulidor (nonno dell’olandese Van der Poel) nella Grande Boucle, centrando, tra l’altro, il quarto successo di fila nella corsa a tappe di casa. I primi anni Settanta videro il dominio del fuoriclasse belga Eddie Merckx, che mise a segno la doppietta nel 1970, nel 1972 e nel 1974. Nella prima delle tre, arrivò davanti a Felice Gimondi al Giro e all’olandese Joop Zoetemelk al Tour. Nel 1972, a doversi accontentare della seconda piazza nella Corsa Rosa fu lo spagnolo José Manuel Fuente, mentre nella Grande Boucle, dopo quella di due anni prima in Italia, fu ancora Gimondi a doversi accontentare della seconda posizione. Due anni dopo, al Giro si mise alle spalle Gianbattista Baronchelli, mentre in Francia dietro di lui arrivò Poulidor.

Dopo di lui, fu di nuovo un francese a centrare il doppio successo, con Bernard Hinault, nel 1982 e nel 1985. Nella prima occasione, il ciclista transalpino vinse davanti allo svedese Tommy Prim in Italia e all’olandese Zoetemelk al Tour, mentre nel 1985 ad accontentarsi del secondo gradino del podio furono Francesco Moser al Giro e lo statunitense Greg LeMond alla Grande Boucle. Due anni dopo, nel 1987, fu la volta dell’irlandese Stephen Roche, che trionfò alla Corsa Rosa davanti al britannico Robert Millar e in Francia davanti allo spagnolo Pedro Delgado. E a proposito di spagnoli, il successivo autore dell’impresa fu Miguel Indurain, che la portò a termine nel 1992 e nel 1993.

La prima volta, all’iberico dovette arrendersi in entrambe le corse l’italiano Claudio Chiappucci, che conquistò la piazza d’onore sia al Giro sia al Tour. Nel 1993, invece, nella corsa a tappe italiana alle spalle dello spagnolo arrivò il lettone Petr Ugrjumov, mentre in quella francese fu lo svizzero Tony Rominger a centrare la seconda posizione. L’ultimo artefice dell’accoppiata Giro-Tour, infine, fu Marco Pantani nel 1998, quandos si mise alle spalle il russo Pavel Tonkov nella Corsa Rosa e il tedesco Jan Ullrich nella Grande Boucle.

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