Ancora guai giudiziari per l’ex governatore della Liguria Giovanni Toti. In un fascicolo, aperto a Spezia in concomitanza con l’inchiesta che un anno fa aveva portato ai domiciliari l’allora presidente della Regione per corruzione, Toti e l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone, sono indagati per truffa ai danni dello Stato.
Sotto accusa un contratto, prima da co.co.co e poi da dipendente, fatto con soldi pubblici a Davide Marselli gestore dello stabilimento balneare San Marco di Ameglia, che Giampedrone e Toti frequentano, secondo la Procura, gratuitamente.
Secondo i pm spezzini, Marselli non ha mai svolto i compiti per i quali era stato assunto. Per l’accusa, Marselli avrebbe guadagnato oltre 80 mila euro lordi.
Secondo la guardia di finanza, è una cifra che compensa quanto Giampedrone e Toti hanno “risparmiato” per frequentare lo stabilimento e il ristorante. «In riferimento alle indiscrezioni sull’inchiesta – il commento dell’avvocato di Toti, Stefano Savi – il mio assistito è letteralmente trasecolato.
Ogni presenza di Toti e della sua famiglia allo stabilimento balneare, per altro usato da moltissimo tempo, e negli ultimi anni in modo sempre più sporadico, è stata regolarmente pagata dallo stesso Toti o da un suo familiare. Appare singolare che i pagamenti, per lo più fatti con strumenti tracciabili, non siano stati riscontranti vista la mole di indagini che lo hanno coinvolto».
«Per quanto riguarda l’attività di supporto politico – ha aggiunto Toti – per cui Marselli era retribuito ritengo sia stata svolta con scrupolo oltre che passione ed era nota a tutti. Per altro, la posizione di staff politico ricoperta da Marselli con un contratto ritenuto regolare dalla Regione, lo accomuna alla situazione di altre decine di persone con un simile contratto. Non è chiara quale sia la peculiarità di questo rapporto, se non quella di essere alle dipendenze di Giampedrone e amico di Toti».