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Giornata mondiale dell’infanzia, Unicef: 417 mln di bambini in povertà. Mattarella: «La sofferenza dei più piccoli ci riguarda»

Nel 2025, essere bambini significa ancora, troppo spesso, vivere senza ciò che è indispensabile. Secondo l’Unicef sono 417 milioni i minori che nel mondo crescono in condizioni di povertà multidimensionale, privati di almeno due bisogni fondamentali come nutrizione adeguata, istruzione o servizi igienici.

Il rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2025”, basato su dati di oltre 130 Paesi, mostra come 118 milioni di bambini affrontino tre o più forme di deprivazione e 17 milioni ne subiscano quattro o più. Le aree più colpite restano l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, dove le crisi climatiche, i conflitti e le fragilità economiche amplificano le disuguaglianze.

In occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, il presidente Sergio Mattarella richiama l’impegno quotidiano a tutelare i minori: «Ascoltare i bambini, riconoscere i loro bisogni, proteggere i loro diritti». Denuncia le violenze, gli sfruttamenti e le disuguaglianze che colpiscono milioni di piccoli nel mondo e richiama le fragilità presenti anche in Italia. Serve un’azione condivisa per offrire ai giovani opportunità e fiducia, perché «la sofferenza di un bambino è la sconfitta di un’intera comunità».

Negli ultimi dieci anni la quota di minori colpiti da deprivazioni gravi è scesa dal 51% al 41%, grazie a politiche più attente ai diritti dell’infanzia. Ma i progressi rallentano: il peso del debito pubblico, i tagli agli aiuti allo sviluppo e il divario tecnologico minacciano di bloccare – o invertire – i miglioramenti ottenuti.

Alla povertà multidimensionale si somma quella monetaria: un bambino su cinque nel mondo vive con meno di 3 dollari al giorno, e quasi il 90% si concentra nelle regioni più vulnerabili del pianeta.

Nei Paesi ad alto reddito, dove la povertà assume forme diverse, 50 milioni di minori sono in povertà relativa. In Italia il tasso è sceso al 23,2% nel 2023 e la grave deprivazione materiale riguarda il 5,7% dei bambini, ma quasi un terzo dei quindicenni non dispone ancora di una stanza propria.

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