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Cronaca Italia

Genova, patteggiamento per Toti: farà l’ufficio stampa della Lega contro i tumori

Si chiude oggi in tribunale a Genova il patteggiamento per Giovanni Toti, a sette mesi dal terremoto giudiziario che ha travolto la Liguria e ha portato all’arresto del presidente della Regione.
L’ex governatore non sarà in aula davanti al giudice per l’udienza preliminare, Matteo Buffoni, ma per il tramite dei suoi legali patteggerà una pena a due anni e tre mesi convertita in 1.620 ore di lavori socialmente utili che svolgerà, in qualità di ufficio stampa, nella sede della Lega italiana per la Lotta contro i Tumori a Genova.

A Toti, in alternativa, potrebbe anche toccare la gestione delle prenotazioni dei pazienti e del trasporto dei malati oncologici.

I protagonisti della vicenda

Oggi si chiuderà anche la posizione dell’ex presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini (tre anni e sei mesi) e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (tre anni e tre mesi). Toti è accusato di corruzione per l’esercizio della propria funzione e finanziamento illecito ai partiti.

Sull’ex governatore pende come la spada di Damocle anche la legge Severino. E un suo eventuale rientro in politica, sia a livello nazionale che locale, non potrebbe arrivare prima di sei anni. Per potersi presentare alle elezioni locali, inoltre, dovrà ottenere la riabilitazione dal Tribunale di sorveglianza. Riabilitazione che, per legge, potrà essere chiesta solo tre anni dopo l’esecuzione della pena.

I fatti

L’ex presidente era finito agli arresti domiciliari il 7 maggio scorso. Secondo l’accusa avrebbe svenduto la sua funzione in cambio di soldi per il suo comitato elettorale. Gli viene contestata la proroga della concessione di 30 anni per il terminal Rinfuse nel porto di Genova per cui Spinelli versò nel 2021 la somma di 40 mila euro al comitato elettorale dell’ex governatore.

E poi 30 mila euro per la pratica per la privatizzazione della spiaggia di Punta dell’Olmo e il tombamento di calata Concenter: in questo caso, l’anziano imprenditore versò, nel 2022, la somma di 30 mila euro al partito arancione. Infine, la cena elettorale nel 2023 a cui parteciparono alcuni dipendenti delle società di Spinelli pagando 4.100 euro. Tra le contestazioni anche la vicenda degli spot elettorali pagati da Esselunga per la campagna elettorale di Marco Bucci in cambio dell’accelerazione delle pratiche per le aperture di nuovi supermercati del gruppo.

Tutti i soldi versati dagli imprenditori al Comitato sono stati sequestrati nelle scorse settimane. Entro gennaio i pm dovrebbero chiudere il secondo filone e cioè quello sulla corruzione elettorale che vede ancora indagato sempre l’ex presidente con il suo allora braccio destro Matteo Cozzani.

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