La crisi nella Striscia di Gaza si aggrava con l’ordine israeliano di evacuazione del nord del territorio, premessa di un’imminente offensiva militare per distruggere Hamas. Gli attacchi israeliani hanno causato la morte di almeno 14 persone, tra cui un operatore umanitario, mentre la Croce Rossa denuncia 66 bambini morti di fame a causa della grave malnutrizione, aggravata dalla crisi umanitaria e dal blocco degli aiuti alimentari.
Una situazione estremamente tesa, con scontri, vittime civili e una crisi umanitaria che si aggrava, mentre la comunità internazionale cerca di mediare per un cessate il fuoco e la protezione dei civili.
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunisce per discutere i negoziati con Hamas sulla restituzione degli ostaggi e sulle modalità di distribuzione degli aiuti, dopo l’ultimatum del ministro delle Finanze Smotrich, che minaccia le dimissioni se gli aiuti raggiungeranno Hamas. Il presidente Usa Donald Trump, intervenendo sui social, definisce il premier Netanyahu un “eroe di guerra” e invita a chiudere un accordo a Gaza per il rilascio degli ostaggi, criticando duramente il processo politico contro Netanyahu in Israele.
Intanto, la Germania ribadisce il suo sostegno totale a Israele contro la minaccia nucleare iraniana, con il ministro dell’Interno Dobrindt che denuncia l’instabilità causata dall’Iran e il pericolo del suo programma nucleare. La Francia si offre di contribuire alla sicurezza degli aiuti alimentari a Gaza, per evitare che finiscano nelle mani dei gruppi armati. Sul fronte interno israeliano, il capo dei coloni protesta contro l’esercito per la gestione degli scontri con i soldati.