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Gaza sotto assedio: fame, morti e proteste. Cresce la pressione internazionale su Israele

Peggiora la situazione nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime sfiora i 60mila morti. Le Ong israeliane B'Tselem e Physicians for Human Rights parlano apertamente di genocidio, denunciando uccisioni mirate di civili, fame diffusa, distruzione di infrastrutture e sfollamenti di massa. Intanto, la comunità internazionale si muove. L’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha chiesto ad…
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Peggiora la situazione nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime sfiora i 60mila morti. Le Ong israeliane B’Tselem e Physicians for Human Rights parlano apertamente di genocidio, denunciando uccisioni mirate di civili, fame diffusa, distruzione di infrastrutture e sfollamenti di massa. Intanto, la comunità internazionale si muove. L’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha chiesto ad Hamas di deporre le armi e cedere il controllo di Gaza, mentre Israele, se non ci sarà una tregua, minaccia l’annessione di alcune zone della Striscia.

Gli attivisti della Freedom Flotilla, fermati mentre trasportavano aiuti umanitari, sono in sciopero della fame per protestare contro la detenzione in Israele, denunciando violenze e condizioni disumane. Dall’Italia, l’iniziativa “Food for Gaza” ha inviato oltre 110 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari. Anche Donald Trump è intervenuto, smentendo Netanyahu: «A Gaza c’è fame vera», e ha annunciato la creazione di «centri alimentari» con l’aiuto di partner internazionali.

Nel campo profughi di Nuseirat, almeno 30 persone, tra cui donne e bambini, sono morte in raid israeliani, mentre altri 78 civili sono stati uccisi in 24 ore, anche mentre cercavano cibo. Le misure umanitarie annunciate da Israele sono considerate dalle Ong insufficienti.

Intanto, cresce la pressione diplomatica. La Francia chiede all’UE di premere su Israele per accettare la soluzione dei due Stati, sostenuta anche dall’Arabia Saudita, che condiziona la normalizzazione dei rapporti a un riconoscimento della Palestina. La Commissione Ue propone di sospendere la partecipazione di Israele al programma di ricerca Horizon, mentre 58 ex ambasciatori Ue chiedono il blocco del commercio con Tel Aviv e sanzioni per i responsabili del conflitto.

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