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Gaza, scontro su Flotilla: Crosetto avverte, Meloni apre a sanzioni, Israele rilancia raid

La crisi a Gaza e il viaggio della Global Sumud Flotilla scuotono politica e diplomazia. Dopo l’attacco in acque internazionali alla nave italiana Morgana, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha inviato la fregata Fasan in scorta al convoglio, ribadendo in Parlamento la condanna per l’aggressione ma anche l’invito a non forzare il blocco navale israeliano: «Esporre vite umane a rischi inutili non avrebbe senso».

La delegazione italiana della Flotilla respinge però la mediazione proposta dalla Farnesina, che prevedeva lo sbarco degli aiuti a Cipro, ribadendo l’obiettivo di «rompere l’assedio illegale» e consegnare i carichi direttamente a Gaza. Israele replica che «non permetterà alcuna violazione del legittimo blocco navale».

Sul terreno, le forze israeliane dichiarano che 700mila palestinesi hanno lasciato Gaza City da fine agosto sotto l’offensiva aerea e terrestre, mentre l’ONU registra 388mila sfollamenti. Secondo le autorità locali, nelle ultime 24 ore i raid israeliani hanno ucciso almeno 85 persone. Un soldato israeliano è stato colpito da cecchini a Gaza City, mentre in Cisgiordania l’esercito ha eliminato due militanti della Jihad Islamica.

Le tensioni si riflettono anche in Italia. A Torino il coordinamento pro-Palestina annuncia per sabato una marcia verso l’aeroporto di Caselle dopo il blocco ferroviario di Porta Susa. In Aula, la premier Meloni ha accusato Israele di aver superato i limiti della proporzionalità, aprendo al sostegno di alcune sanzioni UE. Ma le opposizioni l’attaccano: Elly Schlein invita a «riconoscere la Palestina e smettere di criminalizzare il dissenso», mentre il M5S denuncia la «matrioska di posizioni» all’interno dell’esecutivo.

Intanto oltre 70 ambasciatori ed ex diplomatici italiani chiedono il riconoscimento dello Stato palestinese e la sospensione degli accordi militari con Israele.

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