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Gaza, nuovi raid israeliani: 60 morti. Sanzioni se l’offensiva non cessa, Netanyahu: «Avanti fino al controllo totale»

Le forze di difesa israeliane hanno lanciato una nuova serie di attacchi su Gaza, causando almeno 60 vittime, tra cui donne e bambini. Nella notte tra il 19 e il 20 maggio sono stati colpiti un’abitazione e una scuola-rifugio nel nord della Striscia, oltre a Deir al-Balah, Nuseirat e Khan Younis. La comunità internazionale reagisce. Canada, Francia e Regno Unito minacciano sanzioni contro Israele se l’offensiva non cessa. Intanto, 22 paesi chiedono l’apertura immediata degli accessi umanitari.

Le vittime

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, la guerra ha già ucciso oltre 53mila palestinesi, mentre il bilancio delle autorità locali supera i 61.700. Tra le vittime, secondo UN Women, oltre 28mila donne e ragazze.

In Israele

«Avanti fino al controllo totale di Gaza». Netanyahu respinge ogni pressione e insiste. Nel dibattito politico interno israeliano, il leader dell’opposizione Yair Golan attacca duramente il premier israeliano. «Sta trasformando Israele in uno Stato paria. Uccidiamo bambini per hobby, è immorale». Josep Borrell, ex Alto rappresentante Ue, accusa l’Europa: «Abbiamo un doppio standard. Solo pochi Paesi, come Spagna e Irlanda, mostrano coerenza». Ieri, per la prima volta dal 2 marzo, cinque camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso Kerem Shalom. Ma la destra israeliana protesta. «Errore gravissimo», afferma il ministro Ben-Gvir, temendo che il materiale finisca ad Hamas.

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