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Gaza, la Fnsi al governo: «La fame è un’arma, basta silenzio sui crimini di guerra»

Oltre 60mila morti a Gaza. Cresce l'indignazione per la situazione umanitaria, la Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) denuncia «l’uso sistematico della fame come arma» e lancia un appello al governo Meloni affinché prenda una posizione netta contro i crimini di guerra. Intanto dopo la Francia, anche il Regno Unito si dice favorevole al riconoscimento…
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Palestinians line up for food distribution in Deir al-Balah, Gaza Strip, Friday, May 30, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana) Associated Press / LaPresse Only italy and spain

Oltre 60mila morti a Gaza. Cresce l’indignazione per la situazione umanitaria, la Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) denuncia «l’uso sistematico della fame come arma» e lancia un appello al governo Meloni affinché prenda una posizione netta contro i crimini di guerra. Intanto dopo la Francia, anche il Regno Unito si dice favorevole al riconoscimento dello Stato di Palestina.

«La fame a Gaza non è frutto di una catastrofe naturale, ma di una decisione politica», scrive la segretaria Fnsi Alessandra Costante, che chiede anche l’accesso per i giornalisti stranieri, la protezione dei reporter locali e un’indagine internazionale.

Dal 7 ottobre sono morti almeno 187 giornalisti. «Il loro silenzio è il silenzio della verità», avverte Costante, mentre anche Trump smentisce Netanyahu: «A Gaza c’è fame vera». Alla comunità internazionale e al governo italiano viene chiesto di non voltarsi più dall’altra parte.

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