Continua la strage di innocenti a Gaza. La crisi umanitaria peggiora e la guerra non accenna a fermarsi. Un altro attacco devastante ha colpito la scuola Fahmi Al-Jarjawi a Gaza City, trasformata in un rifugio per sfollati ma anche un centro di comando gestito da Hamas, secondo le forze di difesa israeliane.
Secondo fonti di Al Jazeera sarebbero almeno 36 le persone uccise, tra le vittime numerosi bambini e tra gli innocenti l’influencer di 11 anni Yaqeen Hammad, un padre con i suoi cinque figli, due operatori della Croce rossa e un giornalista. L’attacco è avvenuto nelle prime ore del mattino, mentre le famiglie dormivano. L’esercito israeliano afferma di aver preso precauzioni per limitare le vittime civili ma le immagini che girano sul web, di soccorritori tra macerie e corpi carbonizzati, raccontano una realtà diversa.
Le vittime nelle ultime 24 ore e gli accordi
Il bilancio complessivo degli attacchi nelle ultime 24 ore parla di 46 morti, tra cui 19 persone a Jabalia, colpite in casa durante un raid aereo. Il Ministero della Salute di Gaza parla di almeno 53.939 vittime palestinesi dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, mentre restano in migliaia ancora sotto le macerie. Invece l’Ufficio stampa del Governo parla di oltre 61.700.
E poi si continua a parlare di un cessate il fuoco in cambio della liberazione degli ostaggi. Una delegazione è al Cairo, in Egitto per discutere proprio di questo mentre altri fonti arabe affermano che il presidente americano Donald Trump potrebbe annunciare una tregua nei prossimi giorni.
Aiuti umanitari e sanzioni contro Israele
Riguardo il programma “Food for Gaza”, finanziato dall’Italia, i primi 9 camion del sono entrati nella Striscia portando aiuti alimentari. Ma la crisi umanitaria peggiora. Ci sono stati assalti a panifici, mancanza di dati dagli ospedali del nord, e un numero crescente di vittime civili. L’Europa si muove. La Spagna chiede sanzioni contro Israele e ospita oggi i ministri degli Esteri di 20 Paesi per promuovere una soluzione a due Stati.