Angelo Fanizza ha rassegnato le dimissioni da segretario generale del Garante per la privacy, ricevendo il ringraziamento del Collegio che lo aveva scelto lo scorso luglio. Una decisione che arriva dopo la richiesta, da parte dei dipendenti, delle dimissioni dell’intero Collegio, perché venuti a conoscenza di una lettera – datata 2 novembre – in cui Fanizza chiedeva di spiarli.
Secondo un articolo pubblicato da Repubblica a riaccendere il confronto è stata la multa da 150 mila euro a Report per l’audio dell’ex ministro Sangiuliano, deliberata il giorno dopo l’ingresso del garante Agostino Ghiglia — in quota FdI — nella sede del partito. Ghiglia, appoggiato dalla vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni, aveva già contestato l’archiviazione sul caso Fanpage sui giovani di Fratelli d’Italia, definendo «privato» il raduno con cori fascisti e saluti romani e chiedendo la sanzione ai giornalisti.
Magistrato amministrativo, nato a Bari nel 1973, Fanizza vanta una lunga esperienza tra Tar Lazio, Università di Bari e attività scientifica. Il passo indietro arriva mentre l’Autorità è al centro di dure polemiche politiche.









