Gli sbarchi irregolari in Europa sono in calo, ma l’Italia fa eccezione. Secondo l’ultimo rapporto di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nei primi cinque mesi del 2025 gli attraversamenti irregolari delle frontiere Ue sono diminuiti del 20% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma la rotta del Mediterraneo centrale – quella che porta sulle coste italiane – ha fatto segnare un aumento del 7%, con 22.700 arrivi.
In pratica, un migrante su tre giunto in Europa è sbarcato in Italia: su un totale di 63.700 arrivi, oltre un terzo ha riguardato il nostro Paese. A pesare è soprattutto la ripresa delle partenze dalla Libia, che resta il principale punto di partenza dei barconi diretti verso la penisola italiana. Questo aumento ha compensato il crollo delle partenze dalla Tunisia, calate di quasi il 90%, grazie all’intensificazione dei controlli da parte delle autorità tunisine.
Tra le altre rotte, quella del Mediterraneo orientale – che porta in Grecia – è stata la seconda più utilizzata, con 15.600 arrivi, ma in netto calo (-30%) rispetto al 2024. Sulla rotta dell’Africa occidentale, invece, gli arrivi si sono fermati a 11.100, un terzo in meno rispetto all’anno scorso. Frontex attribuisce il calo a vari fattori: condizioni meteo avverse, maggiori controlli in Mauritania e la crescente cooperazione Ue-Paesi africani. Le pattuglie congiunte tra Spagna e Marocco hanno inoltre contribuito a contrastare il traffico verso le Canarie.
Nonostante i cali complessivi, resta alto il numero di migranti che rischiano la vita in mare: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nei primi cinque mesi del 2025 sono morte 651 persone nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
