Contro i furti d’identità nei crediti al consumo arrivano notifiche in tempo reale e un call center dedicato. Il Ministero dell’Economia, tramite il Dipartimento competente, ha predisposto uno schema di decreto che introduce un nuovo regolamento per rafforzare il sistema di prevenzione delle frodi, con focus particolare sull’uso illecito dei dati personali per ottenere finanziamenti. Il testo è ora sottoposto a consultazione pubblica: soggetti interessati, stakeholder ed enti creditizi potranno inviare osservazioni entro il 7 agosto 2025.
La proposta
Alla base della revisione c’è l’esigenza di aggiornare una disciplina ormai superata dall’evoluzione tecnologica e dalla normativa europea, in particolare dal Regolamento Ue numero 2016/679 (Gdpr), che ha rafforzato i diritti dei cittadini in materia di protezione dei dati personali. Il nuovo regolamento andrà a integrare e aggiornare il sistema Scipafi (Sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo), istituito formalmente nel 2010 e operativo dal 2011. Lo Scipafi è un sistema centralizzato pensato per verificare la veridicità dei dati forniti da chi richiede prestiti, dilazioni o finanziamenti, al fine di individuare tentativi di frode. Finora, il sistema si basava sull’incrocio dei dati forniti con quelli presenti nei database pubblici. Ora, il nuovo regolamento introduce strumenti più diretti e immediati di comunicazione con il cittadino, rendendo l’intero processo di prevenzione più reattivo ed efficace.
Le novità
Tra le principali novità, spicca l’introduzione di un call center nazionale, a cui i cittadini potranno rivolgersi per segnalare il sospetto di una frode o la concreta violazione della propria identità. La struttura avrà il compito non solo di raccogliere segnalazioni, ma anche di supportare la vittima nei primi passaggi operativi per bloccare la richiesta di credito fraudolenta. Altro strumento cardine è l’app di notifica digitale, che si attiverà in due casi specifici. Il primo: quando viene accertata una frode, i soggetti autorizzati e gli aderenti diretti al sistema sono obbligati a trasmettere le informazioni acquisite, e contestualmente il cosiddetto Modulo informatico d’allerta invierà una notifica automatica alla persona coinvolta. Il secondo: quando emergono almeno tre incongruenze nei dati forniti da chi richiede un finanziamento – un possibile segnale di tentata frode – scatta un’allerta preventiva. Anche in questo caso, la persona interessata riceverà un avviso tramite app. Il sistema punta quindi sulla velocità dell’informazione e sulla trasparenza per contrastare fenomeni in aumento. Il furto d’identità è infatti tra i reati informatici più diffusi, con danni economici rilevanti per le vittime e un forte impatto psicologico.