Ammonta a 16 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dai finanzieri di Milano nell’ambito di un’inchiesta relativa a una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e autoriciclaggio.
Il sequestro riguarda soprattutto aziende operanti nel settore turistico-alberghiero, che, attraverso società “filtro” che a loro volta si avvalevano di una società cosiddetta “serbatoio”, hanno sistematicamente omesso il versamento delle imposte e degli oneri previdenziali e assistenziali per i lavoratori.
Alcune società, con la creazione di costi mai sostenuti, avevano beneficiato di falsi crediti d’imposta “Formazione 4.0”, una misura finanziata con risorse del Pnrr per sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale.
Il sequestro ha riguardato persone fisiche e aziende che hanno sede nelle province di Roma, Bergamo, Cremona, Rimini, Latina, Pesaro-Urbino e Taranto.