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Francia, il discorso di Macron alla Nazione: «Non mi dimetto, presto un governo»

Dopo la crisi di governo Emmanuel Macron parla in tv alla Francia, per la prima volta dopo quattro mesi, e ribadisce con forza che resterà presidente fino alla fine del suo mandato, nel 2027, esercitando a pieno le sue prerogative.

Una responsabilità che rende pubblica nel suo atteso discorso alla Nazione, all’indomani della mozione di censura dell’Assemblea al premier Michel Barnier.

Il fronte anti-repubblicano

«Nonostante le concessioni da lui fatte a tutti i gruppi parlamentari, è stato sfiduciato perché estrema destra ed estrema sinistra si sono unite in un fronte anti-repubblicano», ha spiegato attaccando l’opposizione ma anche i socialisti «forze che governavano fino a ieri la Francia che hanno scelto di aiutarli». Il leader è sempre più isolato. I sondaggi mostrano che metà dei francesi vorrebbero le sue dimissioni, ma è deciso ad andare in fondo e soprattutto non vuole assumersi le «irresponsabilità» di altri.

Difende e spiega la scelta di Barnier che «univa la più ampia maggioranza del Parlamento», e si assume la responsabilità della decisione di sei mesi fa di sciogliere l’Assemblea. Una scelta «che non è stata compresa, ed è una mia responsabilità», ha affermato.

Il prossimo governo

«Nei prossimi giorni – ha annunciato il presidente – la scelta di un nuovo premier, con le stesse direttive di prima, quelle di creare un esecutivo di interesse nazionale, compatto, composto da tutte le forze politiche» con l’auspicio anche che emerga «una maggioranza per approvare il prossimo bilancio in Parlamento». Sulla legge di Bilancio, che rischia di essere bocciata e su cui il prossimo governo si giocherà la sopravvivenza, Macron ha annunciato che nella prima di metà dicembre «sarà presentata al Parlamento una legge speciale e temporanea che consentirà, come prevede anche la Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese».

Il provvedimento, ha proseguito, «applicherà le scelte del 2024 per il 2025 e mi aspetto pienamente che possa emergere una maggioranza per adottarlo in Parlamento». Macron vuole chiudere al più presto la partita governo per accogliere sabato a Parigi una cinquantina di capi di Stato e di governo, tra cui Trump, nella Ville Lumiere per la riapertura, dopo cinque anni, di Notre Dame de Paris.

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